Putin e quel dito sul bottone nucleare: ricatto al mondo
Top

Putin e quel dito sul bottone nucleare: ricatto al mondo

Putin ha dato ordine alle Forze armate di mettere in stato di massima allerta le forze di deterrenza nucleare, dopo "le dichiarazioni aggressive" da parte della Nato

Putin e quel dito sul bottone nucleare: ricatto al mondo
Preroll

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

27 Febbraio 2022 - 17.53


ATF

Trattare e sparare. Missili e ultimatum. Il negoziato secondo Vladimir Putin. E per far capire al mondo fino a che punto intende spingersi, zar Vladimir I manda avanti il suo fedele vassallo, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko che, secondo quanto riporta la Tass, ha detto: “In una situazione come questa dovremmo essere consapevoli che ci sono tali sanzioni. Si parla tanto di settore bancario, gas, petrolio, Swift. È peggio della guerra. La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale. Dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa. Perché la guerra nucleare è la fine di tutto”.

Ricatto nucleare

E la tensione si alza con l’ordine dato da Putin alle Forze armate di mettere in stato di massima allerta le forze di deterrenza nucleare, dopo “le dichiarazioni aggressive” da parte della Nato.” I Paesi occidentali non sono stanno prendendo azioni economiche non amichevoli contro il nostro Paese, ma i leader dei principali Paesi della Nato stanno facendo dichiarazioni aggressive sul nostro Paese”. Così il capo del Cremlino motiva lo stato di massima allerta per le forze di deterrenza nucleare.

L’allerta delle forze nucleari della Russia è un modo per “mettere pressioni” sulla delegazione ucraina in viaggio verso la Bielorussia per negoziare con i russi. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in conferenza stampa. “Noi andiamo al negoziato per ascoltare, siamo pronti per trattare l’uscita delle truppe dal nostro Paese: se Putin usa le armi contro di noi sarà una catastrofe per il mondo, ma non ci spezzerà”. E aggiunge: “non cederemo un millimetro del nostro territorio”.

  • “Questa guerra è responsabilità di Vladimir Putin”. Lo afferma il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolineando che le nuove dichiarazioni di Putin sul nucleare si vanno ad aggiungere alla “retorica aggressiva” delle ultime settimane. “E’ una retorica aggressiva”, aggiunge Stoltenberg.
  • Da Bruxelles a Washington
  • La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha detto che la decisione del presidente russo Vladimir Putin di mettere in allerta le forze nucleari di deterrenza russe fa parte di un più ampio modello di escalation non provocata e di “minacce costruite” del Cremlino. “Putin sta fabbricando minacce che non esistono per giustificare un’ulteriore aggressione”, ha detto Psaki ad Abc.
  • “Il presidente Putin sta continuando l’escalation di questa guerra in una maniera che è totalmente inaccettabile e dobbiamo continuare ad arginare le sue azioni nel modo più forte possibile”, le fa eco l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas Greenfield, parlando con la Cbs
  • Il cambio di atteggiamento di Vladimir Putin sul nucleare costituisce “un’escalation” che rischia di sfociare in un errore di calcolo. Lo afferma un funzionario del Pentagono. “Non solo è un passo non necessario ma è uno di escalation che può rendere le cose molto più pericolose”, aggiunge
  • Negoziati, il via domani
  • “Abbiamo convenuto che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat”. Lo afferma in un messaggio su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, confermando l’incontro negoziale con la Russia. Durante la conversazione telefonica con il presidente bielorusso, “Alexander Lukashenko si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina”, ha concluso Zelensky
  • I colloqui tra le delegazioni russa e ucraina si svolgeranno domani mattina. Lo ha detto il vice ministro dell’Interno ucraino Evgeny Yenin, secondo quanto riporta Cnn.
  • “Non c’è niente di male nel parlare e se il risultato è la pace sarà la benvenuta. Ma non ci arrenderemo, non capitoleremo, non cederemo neanche un centimetro del nostro territorio. Non è questo l’obiettivo della nostra lotta”, anticipa  il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba parlando dei negoziati 
  • Cronaca di guerra
Leggi anche:  Putin (proprio lui) invoca 'moderazione' nello scontro in atto tra Iran e Israele

Il cielo sopra a Kiev anche la notte scorsa, per il quarto giorno consecutivo, è stato illuminato dai bagliori dalle esplosioni. Nella capitale ucraina, che non si arrende all’attacco delle forze russe, continuano i combattimenti. All’alba truppe russe sono entrate a Kharkiv ma nel corso della giornata l’esercito ucraino ha affermato di avere ripreso il controllo.  La Russia sta facendo entrare in Ucraina altri carri armati e lanciarazzi.

Lo riporta la  Cnn mostrando le immagini dei mezzi pesanti russi che superano l’ultimo check point vicino a Belgorod, in Russia, prima di entrare in territorio ucraino nei pressi di Kharkiv. 
Le forze russe hannocolpito un sito di smaltimento di rifiuti radioattivi a Kiev.

Lo riferisce il Kyiv Independent. Secondo un primo rapporto dell’Autorità nazionale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina, non ci sono minacce per le persone fuori dalla zona di protezione sanitaria. Il Servizio di emergenza statale ucraino ha precisato che il bombardamento sul sito non ha portato alla depressurizzazione dello stoccaggio di sostanze radioattive: è stata colpita la recinzione del sito, mentre l’edificio è rimasto intatto. 
Almeno64 civili sono stati uccisi e 240 sono rimasti feritiin Ucraina da giovedì, giorno dell’inizio dell’invasione russa. Lo riferiscono le Nazioni Unite, aggiungendo che il bilancio reale delle vittime potrebbe essere molto più alto. 


Un palazzo di nove piani a Kharkiv è stato colpito da un missile russo: una donna è mortae altre 20 persone sono state evacuate. Lo riferisce il servizio statale di emergenza ucraino, ripreso dai media ucraini. Altri 60 residenti nel palazzo si erano rifugiati nello scantinato e nessuno di loro è rimasto ferito. 
Un attacco russo ha fatto saltare in aria un gasdotto a Kharkiv. Lo riporta il Kyiv Independent mostrando un video dell’esplosione e delle fiamme del Servizio per le comunicazioni speciali dell’Ucraina. La città nordorientale del Paese è da ore sotto pensanti bombardamenti. 


Le forze russe in Ucraina “non stanno facendo i progressi che avevano pianificato”. Lo sostiene il ministero della Difesa britannico postando su Twitter un breve aggiornamento dell’intelligence. “Affrontano problemi logistici e una forte resistenza da parte degli ucraini”, prosegue la nota confermando che i russi “hanno subito perdite e alcuni sono stati fatti prigionieri”. Il ministero di Londra conferma inoltre che il governo russo ha ristretto l’accesso a diversi social media “nel tentativo di nascondere i dettagli sull’operazione in Ucraina alla propria popolazione”. 


Il ministro ucraino per la Trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov, ha detto su Twitter che il Paese sta creando un “esercito informatico” per “continuare la lotta sul cyber fronte” contro la Russia che bombarda l’Ucraina. In un tweet, Fedorov ha incluso un link a una chat di Telegram dove si incoraggiano hacker ad attaccare aziende russe dell’energia e della finanza. La lista include il gigante del gas Gazprom e banche come Sberbank e Vtb. 
Il premier ucraino Denys Shmyha ringrazia su Twitter “gli amici di Usa, Francia, Germania, Italia, Canada e Regno Unito per l’impegno a rimuovere diverse banche russe da Swift, la paralisi degli asset della Banca centrale russa, il divieto agli oligarchi russi di usare i loro asset finanziari sui mercati euroatlantici”. 
La Russia chiude il suo spazio aereo alle compagnie legate o registrate in Lettonia, Lituania, Estonia e Slovenia, come rappresaglia alle misure simili prese da questi Paesi. Il divieto riguarderà anche i voli di transito effettuati in Russia dalle stesse compagnie, ha annunciato in un comunicato l’agenzia dell’aviazione civili russa Rosaviatsia. 
“A tutte le unità è stato ordinato di avanzare in tutte le direzioni, in linea con il piano delle operazioni, dopo che l’Ucraina ha rifiutato di partecipare al processo negoziale”. Adesso l’invasione russa non ha più limiti, Kiev è sotto le bombe e in serata le sirene hanno ricominciato a gridare, in vista di una prevista, pensate ondata di bombardamenti notturni, mentre gli abitanti fuggivano nei bunker. Le offerte di dialogo di Mosca, sincere o tattiche che fossero, non ci sono più. “Più di 100 mila invasori sono sulla nostra terra”, ha annunciato drammatico il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sui social continua a farsi vivo diverse volte al giorno con messaggi e video per ribadire la sua presenza a Kiev, ripetutamente messa in dubbio dalla velenosa propaganda russa. Un dispiegamento-monstre confermato anche dal Pentagono, secondo cui nelle ultime 24 ore sono state inviate decine di migliaia di truppe, richiamando anche i riservisti.

Leggi anche:  Ivan Ilyin: il pensatore che Putin ritiene più vicino apprezzava Hitler e Mussolini

La battaglia per Kiev è sempre più feroce. Dal pomeriggio di sabato, e fino a lunedì mattina, un coprifuoco totale trasformerà la capitale in una città fantasma: potranno circolare solo i militari e i civili arruolati con la mobilitazione generale. “Chi sarà trovato in strada, sarà trattato da nemico”, ha avvisato il sindaco Vitalij Klitschko, l’ex pugile che ha promesso di combattere e morire per la patria, se servirà. Mentre non si fermano la pioggia di missili anche sui palazzi e i raid d’artiglieria, il timore riguarda le infiltrazioni di sabotatori nemici, in una città sprofondata nel caos di un esodo di massa a bordo degli ultimi treni in partenza. In serata si era anche diffusa – rilanciata dal Kyiv Independent – la notizia dell’ospedale oncologico pediatrico Okhmadyt colpito dai russi, con la morte di un bambino. Ma l’associazione Soleterre, che opera nella capitale, ha smentito che l’ospedale sia raggiunto dalle bombe, citando un sanitario dell’ospedale per il quale la piccola vittima sarebbe stata colpita mortalmente fuori dalla struttura. Secondo l’Unhcr, gli sfollati nei Paesi vicini in 3 giorni di guerra sono oltre 150 mila, più della metà in Polonia. Ma la grande fuga tocca anche la Romania, con 15 km di fila alla frontiera, e poi Ungheria, Moldavia e Slovacchia. Bratislava parla di 10 mila arrivi in 24 ore e avverte che presto non potrà accoglierne più. L’Ucraina però non si arrende. “Gli occupanti volevano bloccare il centro del nostro Stato e mettere i loro burattini qui come a Donetsk. Abbiamo infranto i loro piani”, ha insistito Zelensky, che si è appellato alla resistenza popolare e assicurato che a breve “arriveranno le armi dai partner” anche europei, dopo che il presidente americano Joe Biden ha promesso altri 600 milioni di dollari di aiuti militari. La svolta è arrivata da Berlino, dove Olaf Scholz ha dato il via libera alla fornitura di mille armi anticarro e 500 missili terra-aria Stinger perché, ha spiegato il cancelliere, questa aggressione segna “un cambiamento epocale” per l’Europa. Il Belgio invierà 2mila mitragliatrici e 3.800 tonnellate di carburante, mentre nei prossimi giorni dovrebbero arrivare nuovi aiuti italiani, anche di carattere militare. Iniziative analoghe sono attese dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui “questa guerra durerà molto a lungo”. Domani non a caso si riuniscono i ministri degli Esteri Ue proprio per valutare l’attivazione dello European Peace Facility: in sostanza fondi ed equipaggiamenti per la difesa di Kiev. “Faciliteremo la consegna di aiuti militari, l’Ucraina democratica prevarrà”, ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel in un tweet. In serata Ue, Usa e i principali paesi europei – tra cui l’Italia – dopo un video-consulto tra i leader hanno deciso l’esclusione di diverse banche russe dal sistema internazionale di trasferimento fondi Swift e limiti alla Banca centrale russa per l’accesso ai mercati. Restrizioni anche ai super-ricchi russi che si comprano i passaporti europei per avere accesso ai mercati del continente. 

Leggi anche:  Putin ufficializza la sua visita in Cina nel 2024

Sanzioni o Terza guerra mondiale

Sanzioni dunque più dure, come previsto, anche perché, come ha commentato Biden, “l’alternativa all’imposizione di dure sanzioni alla Russia sarebbe la Terza guerra mondiale”. La capitale rimane intanto sotto assedio, tra sirene d’allarme e palazzi sventrati. Come l’edificio residenziale colpito da un missile nella notte tra venerdì e sabato, che Mosca nega però di aver preso di mira, assicurando di puntare solo a infrastrutture militari. I timori di una guerra sporca crescono, tra giocattoli-bomba, ordigni termobarici e l’allarme dell’intelligence ucraina su possibili attacchi chimici sotto falsa bandiera in Donbass. E a far paura sono anche le forze speciali cecene inviate da Ramzan Kadyrov. Per frenare i rifornimenti russi, le truppe di Kiev hanno fatto saltare in aria diversi nodi ferroviari nell’est. Ma la pressione continua con l’avanzata delle milizie separatiste di Donetsk e Lugansk, ogni giorno più vicine a saldare i territori sotto il loro controllo con la Crimea. E’ stata distrutta anche una diga che secondo Mosca ostacolava le forniture idriche alla penisola contesa, mentre lunghe colonne di blindati avanzano verso Kharkiv, vicino al confine. Secondo Mosca, sono almeno 821 gli obiettivi colpiti. Si aggrava pure il bilancio delle vittime ucraine, con 198 morti, tra cui decine di civili e almeno 4 bambini, e oltre mille feriti. E tra i decessi si contano anche 6 cittadini di origine etnica greca. Mentre Kiev parla di oltre 3.500 nemici uccisi: cifre seccamente negate dai russi. Sempre più strategica appare poi la battaglia navale, con la flotta russa nel mar Nero che rivendica la distruzione di 6 navi ucraine, “probabilmente guidate” da droni americani. Che in quelle acque si giochi una fetta importante del destino dell’Ucraina è testimoniato anche dal tentativo di Zelensky di spingere Erdogan a chiudere gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli alle navi da guerra di Mosca: un’ipotesi per ora negata dalla Turchia.

“Non c’è ancora una stima di quanti rifugiati Ucraina potrebbe arrivare in Ue ma credo che ci dobbiamo preparare per milioni”, avverte la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, al suo arrivo al Consiglio straordinario affari interni sull’Ucraina. 

Si tratta e si combatte. E c’è chi ha un dito sul bottone nucleare.  E non è un film.

Native

Articoli correlati