No alla guerra tra Ucraina e Russia e i vescovi della Polonia e dell’Ucraina hanno firmato un documento congiunto.
“Ogni guerra è una disgrazia e non può mai essere un modo appropriato per risolvere i problemi internazionali. È sempre una sconfitta per l’umanità”. Ad affermarlo in un comunicato congiunto sono i vescovi cattolici di Polonia e Ucraina, riferendosi alla crisi tra questo Paese e la Russia. Una situazione di tensione seguita con attenzione anche da Papa Francesco, che proprio ieri all’Angelus.
I presuli dei due Paesi hanno “appreso con preoccupazione – scrivono – la notizia che i negoziati tra Russia e Occidente non hanno portato ad un accordo”. Nei discorsi dei leader di molti Paesi, evidenziano, si sottolinea “la crescente pressione da parte russa contro l’Ucraina, ai cui confini sono stati massicciamente radunati armi e militari”.
A Per i vescovi l’occupazione del Donbas e della Crimea dimostra come la Federazione Russa “violando – si legge nella nota – la sovranità nazionale e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, manchi “di rispetto per le norme vigenti del diritto internazionale”. La situazione attuale è inoltre considerata “una grande minaccia per i Paesi dell’Europa centro-orientale e per l’intero continente europeo”, che può distruggere l’eredità di molte generazioni che hanno costruito un ordine pacifico e l’unità in Europa
Per questo, ribadiscono i vescovi di Polonia e Ucraina, “la ricerca di metodi alternativi alla guerra per risolvere i conflitti internazionali è diventata oggi un’esigenza urgente, perché il potere terrificante degli strumenti di distruzione a disposizione anche delle medie e piccole potenze e i legami sempre più forti esistenti tra le nazioni del mondo intero oggi rendono difficile o addirittura praticamente impossibile limitare gli effetti del conflitto”. L’appello ai governanti è che “si astengano dalla guerra” e l’invito ai leader “è a ritirare immediatamente gli ultimatum e a non approfittare di altri Paesi come merce di scambio”. “Qualsiasi divergenza di interessi”, inoltre, “dovrebbe essere risolta non con l’uso delle armi, ma attraverso gli accordi”. “La comunità internazionale”, si ribadisce, “dovrebbe unire i suoi sforzi in solidarietà e sostenere attivamente in tutti i modi possibili la società minacciata”.
L’Appello è stato firmato da: l’Arcivescovo Maggiore Sviatosłav Szewczuk, Primate della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina; l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca; l’Arcivescovo Mieczysław Mokrzycki, facente funzione di Presidente della Conferenza Episcopale Ucraina; l’Arcivescovo Eugeniusz Popowicz, Metropolita di Przemysł-Varsavia della Chiesa Greco-Cattolica in Polonia; il Vescovo di Nił Łuszczak, Amministratore Apostolico sede vacante dell’Eparchia Greco-Cattolica di Mukaczewska sui juris in Ucraina.