L’ipotesi è rilanciata oggi in un articolo del Fatto Quotidiano, e lo stesso Luigi Di Maio, intervistato dal Corriere, ha lasciato aperta la possibilità:
Minniti le piacerebbe come inviato speciale Ue in Libia? “A tempo debito comunicheremo il nome dell’inviato speciale, prima bisogna completare il processo di Berlino. Dopo, sarà bene che ci sia un ruolo deputato a tutelare gli interessi dell’Italia”.
Il Fatto Quotidiano sottolinea come l’ex ministro sia il favorito assoluto per il ruolo. Innanzitutto per le sue attività e i suoi interessi – nel governo Renzi aveva la delega ai servizi, in quello Gentiloni è stato ministro dell’Interno con esplicita delega sulla Libia e il compito preciso di tenere i rapporti anche con Hafar – e in secondo luogo come figura chiave per blindare il governo. La sua discesa in campo libico, infatti, ridimensionerebbe il ruolo di Di Maio, ma potrebbe avere l’effetto – positivo per l’esecutivo – di ridimensionare la rivalità tra il leader M5S e il premier Conte.