Pubblicò le foto delle torture dell'Isis per cavalcare la xenofobia: Marine Le Pen a processo
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Pubblicò le foto delle torture dell'Isis per cavalcare la xenofobia: Marine Le Pen a processo

Il tribunale di Nanterre le ha contestato il reato di "diffusione di immagini violente che attentano gravemente alla dignità umana". Reato punibile con tre anni di reclusione e una multa di 75.000 euro.

Marine Le Pen a Milano
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12 Giugno 2019 - 20.40


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Propaganda per cavalcare l’orrore. Non per difendere i diritti umani ma solo per spargere ancora più islamofobia.
 La presidente del Rassemblement National Marine Le Pen dovrà essere sottoposta a processo per aver pubblicato sul proprio account di Twitter, nel 2015, delle fotografie delle violenze commesse dai jihadisti dello Stato islamico (Isis).
Lo si è appreso da fonti giudiziarie.
Il tribunale di Nanterre le ha contestato il reato di “diffusione di immagini violente che attentano gravemente alla dignità umana”. Un reato previsto dal codice penale francese punibile anche con tre anni di reclusione e una multa di 75.000 euro.
Marine Le Pen è finita sotto inchiesta per aver il 16 dicembre 2015 pubblicato le foto dell’esecuzione di tre ostaggi dell’Isis fra cui quella di un pilota giordano bruciato vivo in una gabbia e quella del giornalista americano James Foley, con il corpo decapitato e la testa posata sulla schiena. Accusando il giornalista Jean-Jacques Bourdin di aver fatto un “paragone” fra l’Isis e il Rn (allora Front national), Marine Le Pen aveva commentato così le tre foto: “Questo è l’Isis”. Alcune settimane dopo gli attentati del 13 novembre 2015, la pubblicazione di queste foto molto violente aveva provocato dure critiche all’interno della classe dirigente e non solo.

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