La Turchia non si sente più al sicuro e ha chiesto agli alleati della Nato di mantenere le loro batterie di missili antiaerei ‘Patriot’ collocate nei pressi del suo confine con la Siria e destinate a essere ritirate da Stati Uniti e Germania. Lo sostengono media locali, citando fonti della riunione dei ministri della Difesa a Bruxelles. Gli Stati Uniti hanno deciso il ritiro dei ‘Patriot’ per ammodernamenti alla scadenza del mandato, in questo mese di ottobre. La decisione di non rinnovare la missione è stata annunciata anche dalla Germania, che si ritirerà entro fine gennaio.
Il ritiro dei patriot americani e tedeschi, schierati nel sud della Turchia dal gennaio 2013, era stato deciso perché, aveva spiegato a giugno il ministro della difesa di Berlino Ursula van der Leyen, “la minaccia contro la Turchia da parte di missili balistici siriani è minima”, sottolineando anche che l’Isis non ne possiede. Ankara sostiene però che adesso i rischi sono di nuovo elevati. Nei giorni scorsi, jet turchi impegnati in pattugliamenti al confine con la Siria sono stati puntati in diverse occasioni da missili di Damasco e caccia non identificati. Al momento solo la Spagna ha deciso di mantenere la propria batteria MIM-104C, dislocata vicino all’aeroporto di Adana, a 100 km dal confine turco-siriano. Stamani il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che l’Alleanza e’ “pronta a dispiegare le forze in Turchia se necessario”.
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