Le immagini shock, che stanno facendo il giro del web, mostrano la lapidazione di una donna accusata di adulterio a Hama, nella Siria centrale.
Ad eseguire la condanna a morte il padre della vittima e alcuni militanti dell’Is. Il video, riportato anche dal sito di attivisti ‘Raqqa viene massacrata silenziosamente’, si apre con un intervento di un uomo che è sembrato essere il leader del gruppo, un jihadista dall’accento siriano, che spiega come quello della donna, che è avvolta in un abito lungo e non appare mai a volto scoperto, sia «il primo caso di ‘zina’ (relazione extraconiugale, ndr) nell’area».
Il jihadista, rivolgendosi alla donna, le ha detto che «ciò che succede adesso è il risultato di quello che hai fatto». Spietata è stata la reazione dell’anziano che è apparso al fianco del jihadista e che è stato indicato come il padre della vittima. «Io non ti perdono» ha replicato l’uomo alla figlia che gli chiede ripetutamente di risparmiarle la vita, «Forse Dio ti perdonerà, io no».
Anche il jihadista, sulla trentina, ha avvertito il padre che se non la perdonerà la donna verrà uccisa. Poi rivolgendosi alla presunta adultera le dice: «Parla per l’ultima volta prima di passare all’altra vita». La donna, sotto shock e con la voce rotta per l’imminente esecuzione, prova ad esprimere le sue ultima volontà, ma non riesce a pronunciare frasi comprensibili.
«Questo è un messaggio per tutti i musulmani. Non lasciate le vostre donne sole se non per il periodo legale stabilito. Non potete lasciarle sole per anni perché le donne vengono istigate dal diavolo», dice il jihadista. Dopo l’appello del militante dell’Is, si vede l’anziano stringere una corda intorno al corpo della donna e trascinarla in una fossa. Da quel momento le immagini si sfocano leggermente ma appare chiaro che la donna viene lapidata. Davanti a tutti, il padre scaglia pietre contro la donna con una violenza inaudita.