Sfogliando le pagine della rete alla ricerca di informazioni sull’organizzazione cui aderiva Merah si trovano dati importanti su cui riflettere.
I Fursan al-`Izza sono stati banditi lo scorso gennaio per ordine del Ministero degli interni francese per incitamento all’odio razziale. Nel giugno del 2010, a qualche mese dalla nascita del gruppo, alcuni dei suoi appartenenti erano entrati in un MacDonald di Limoges e avevano invitato con veemenza gli avventori a non mangiare cibo prodotto da una compagnia che “finanzia l’esercito israeliano”.
In seguito, a settembre, due di loro furono condannati a pagare una multa.
I Fursan al-`Izza erano poi riapparsi a Parigi, sempre in settembre, di fronte alla moschea el-Fath, nell’area di Poloneau. Protestando contro il recente divieto di pregare in strada uno dei suoi membri minacciava di “prendere le armi” per difendere quel diritto e si scagliava contro la Francia “primo amico di Israele e primo paese islamofobo”.
L’International Institute for Counter-Terrorism pubblica un profilo dell’organizzazione. La base dei Fursan al-`Izza è composta di giovani, convertiti o musulmani di seconda generazione, un mix che in Europa e Stati Uniti conosciamo bene. Gli obbiettivi dei Fursan sono ” i soliti” obbiettivi di un’organizzazione salafita e jihadista: combattere con le buone e con le cattive per l’istaurazione del Califfato, abbattere la democrazia. Sono anche takfiri, ovvero pensano di dover punire anche quei musulmani che non la pensano esattamente come loro e sono “apostati”.
Altro elemento rivendicativo, che li collega a Merah: pensano che l’esercito francese debba abbandonare immediatamente tutti i paesi a maggioranza musulmana in cui oggi si trovano.
Strategicamente il gruppo pensa che per raggiungere i propri obbiettivi si debba rivolgere prima di tutto alla comunità musulmana francese.
Ritiene di dover incoraggiare un’economia “intra-musulmana” attraverso il mercato dei prodotti halal (vedi qui), costruire scuole musulmane più che moschee, combattere chiunque sia ostile all’islam, in particolare i “sionisti” e la comunità ebraica.
Secondo l’ITC il gruppo non è legato ad al-Qaida (pur esprimendo “simpatia” nei suoi confronti) ma intrattiene rapporti con gruppi simili in Francia e nel Regno Unito.
Al quadro manca un elemento inquietante, che si inserisce nelle analisi di questi giorni riguardanti le conseguenze di tutta questa vicenda sulle elezioni presidenziali francesi.
Al-Akhbar, giornale libanese, pubblicava ieri un articolo in cui tracciava una relazione fra i Fursan al-`Izza e la destra cattolica fondamentalista francese. Il pezzo veniva poi integrato con alcuni video dal suo autore, Max Blumenthal, nel suo blog.
L’articolo (riassunto) fa così:
Ora che il killer di Tolosa è stato riconosciuto come un musulmano radicale e non come un bianco cristiano islamofobo alla Anders Behring Breivik, l’estrema destra francese può tirare un sospiro di sollievo. Marine Le Pen, la leader della destra estrema che corre per la presidenza sta apparentemente cavalcando la tragedia per arrivare a vincere. Oggi ha dichiarato “la minaccia del fondamentalismo islamico è stata sottostimata nel nostro paese e i gruppi politico-religiosi stanno proliferando a causa del un certo lassismo”
Ma uno sguardo alle recenti attività dei Fursan al-`Izza espone le parole di Le Pen all’ironia. Infatti Fursan al-`Izza è stata ingaggiata in un’aperta alleanza con figure neofasciste e con gruppi cattolici di estrema destra che sono emersi dal crogiuolo del Fronte Nazionaledi Le Pen e che comprendono alcuni dei suoi più leali sostenitori.
L’alleanza de facto fra salafiti e neofascisti è stata forgiata nell’ottobre 2011 quando due gruppi della destra cattolica, Action Francaise e Renouveau Francais hanno inscenato una “crociata” contro la performance teatrale di Romeo Castellucci a Parigi dal titolo Sul concetto di volto nel figlio di Dio. All’inizio questi gruppi hanno provato a fermare la performance mettendola sul piano della discriminazione anti-religiosa. Le loro rimostranze si concentravano su una scena in cui un figlio lava le feci di suo padre mentre un’immagine di Gesù Cristo appare su uno schermo. Dopo aver fallito nel fermare lo spettacolo i gruppi hanno organizzato una protestadi dieci giorni davanti al Theatre de la Ville, tentando di fermare all’entrata chi aveva il biglietto e anche usando intimidazioni. Prima di un di queste performance sette attivista dell’estrema destra sono stati arrestati mentre provavano a entrare nel teatro con coltelli, gas lacrimogeno e pietre …
Fra i dimostranti c’era Xavier Beauvais, un prete cattolico scismatico ultra-conservatore con dichiarate tendenze antisemite … alla protesta partecipavano anche membri di Renouveau Francais, un gruppo di estrema destra che ha appoggiato Marine Le Pen alla presidenza nel 2007 e ha ricevuto il supporto di Bruno Gollnisch [un conosciuto razzista, revisionista della Shoa e sodale del padre di Marine Le Pen, Jean Marie, n.d.r.] per la sua campagna contro lo spettacolo di Castellucci …
Un altro supporter della crociata di Renouveau Francais contro lo spettacolo di Castelluci è Alexandre Gabriac [un altro antisemita razzista francese noto anche per le sue posizioni islamofobe e anti-immigrazione, n.d.r.] … Gabriac era presente alla protesta del 29 ottobre al Theatre de la Ville insieme a 300 cattolici di destra. Lì, e durante una marcia precedente a Parigi, i cattolici della destra si sono uniti a membri del gruppo salafita dei Fursan al-`Izza.
Ecco il video in cui, alle 1.03, un leader del gruppo salafita cui Mohamed Merah si rifaceva spiega le ragioni dell’appoggio dei Fursan al-`Izza alla “crociata” dei fondamentalisti cattolici francesi:
Ironico che qualche tempo fa un’intervista a Romeo Castellucci, apparsa sulla Stampa, titolava “Castellucci: contro di me una fatwa cristiana”.
Bene, riflettiamo. Riflettiamo sul perimetro dell’antisemitismo in Francia, in Europa, nel mondo.
Perché è l’antisemitismo, oltre al fondamentalismo, il vero trait-d’union dei gruppi citati qui.
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