Mediterraneo sempre più caldo: coste in pericolo e arretramenti in aumento
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Mediterraneo sempre più caldo: coste in pericolo e arretramenti in aumento

Il riscaldamento globale sta causando l'aumento del livello del mare nel Mediterraneo, mettendo a rischio sia le coste basse che quelle rocciose in Italia.

Mediterraneo sempre più caldo: coste in pericolo e arretramenti in aumento
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5 Settembre 2024 - 15.02 Culture


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Il livello dellecoste nel Mediterraneo sta aumentando e i suoi effetti cominciano a farsi sentire non solo sulle spiagge, ma anche sulle coste rocciose. Durante un congresso a Bari organizzato dalla Società Geologica Italiana e dalla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, sono stati presentati due studi che evidenziano l’impatto di questo fenomeno, strettamente collegato al cambiamento climatico, sulle coste italiane.

Marco Anzidei, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha spiegato che entro la fine di questo secolo il livello globale del mare potrebbe salire di circa un metro, con un ulteriore incremento nei decenni successivi. Questo valore potrebbe crescere ancora di più se i ghiacci di Groenlandia e Antartide dovessero fondere più rapidamente di quanto attualmente previsto. Questi cambiamenti rappresentano una seria minaccia per le coste, e per questo motivo vengono condotti studi specifici per valutare i rischi associati.

I ricercatori hanno raccolto dati dettagliati che mostrano come l’innalzamento del livello del mare vari da zona a zona lungo le coste italiane. Sono state identificate 39 aree costiere particolarmente vulnerabili, principalmente in zone pianeggianti e molto vicine al livello del mare, dove l’aumento del livello marino si fa sentire con maggiore intensità.

Anzidei ha sottolineato che il riscaldamento globale sta causando non solo un aumento della temperatura del mare, che si espande e cresce di volume, ma anche la fusione dei ghiacci terrestri, che contribuisce ulteriormente all’innalzamento del livello marino. Questo processo sta portando a un allagamento progressivo delle coste, in particolare di quelle che stanno sprofondando naturalmente o a causa di attività umane, come nel caso di Venezia.

Anche le coste rocciose sono a rischio. Francesco Faccini, docente dell’Università di Genova, ha evidenziato che queste zone stanno subendo un arretramento preoccupante, un fenomeno ancora poco studiato. Le scogliere, per loro natura, tendono a ritirarsi, ma il problema è che spesso su di esse si trovano infrastrutture o insediamenti umani che aumentano il rischio. Inoltre, la base delle falesie è spesso utilizzata per attività ricreative come spiagge, creando una situazione di pericolo che necessita di un monitoraggio costante e di piani di riduzione del rischio. In Liguria, per esempio, l’arretramento delle coste rocciose varia a seconda delle condizioni del mare e della composizione della roccia, con arretramenti superiori ai 10 metri in alcune zone negli ultimi cento anni.

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