Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha sostenuto oggi a Riad che sicuramente «fra dieci anni il Brasile sarà l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili». Al termine di una tavola rotonda rivolta a imprenditori e rappresentanti dei governi dei due Paesi, Lula ha assicurato che «questo è ciò a cui stiamo lavorando», esaltando poi il potenziale dei partenariati bilaterali per consolidare una nuova matrice energetica «di cui il mondo ha bisogno e il Brasile può offrire».
Nell’intervento di chiusura Lula ha esposto la sua visione che implica un connubio tra sviluppo sociale, riduzione delle disuguaglianze, creazione di posti di lavoro e transizione energetica”. Si tratta di una proposta di partnership Stato-privati per offrire al mondo una matrice più pulita, rinnovabile e connessa alle sfide attuali”.
La mia, ha poi detto, è «una provocazione» mirante a che gli imprenditori arabi e brasiliani siano più audaci nel costruire un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali. Da parte nostra ribadisco l’impegno per una transizione energetica pulita e rinnovabile, con la riduzione a zero della deforestazione in Amazzonia nel 2030 e prospettive di investimenti e crescita in Brasile.
Per quanto riguarda infine lo svolgimento della COP30 che nel 2025 si svolgerà a Belém, nello Stato brasiliano di Parà, Lula ha concluso: «Conto sull’Arabia Saudita non solo per aiutarci a organizzare il G20, ma anche la nostra COP 30. Queste sono opportunità per ridurre le differenze culturali tra noi e condividere politiche di sviluppo e investimenti».