Nella provincia di Avellino, ogni tempesta è come il terremoto: gravi danni in un territorio bello, ma molto fragile
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Nella provincia di Avellino, ogni tempesta è come il terremoto: gravi danni in un territorio bello, ma molto fragile

Venti giorni fa, il piccolo comune di Monteforte Irpino, è stato colpito da un violento fiume di fango causato dal maltempo. Non è un episodio isolato, ma ricorrente all'interno di un territorio esposto ad un elevato rischio sismico e idrogeologico.

Nella provincia di Avellino, ogni tempesta è come il terremoto: gravi danni in un territorio bello, ma molto fragile
Le immagini del fiume di fango che ha travolto il centro abitato di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino
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2 Settembre 2022 - 13.58 Culture


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di Elena La Verde

Par o’ terremoto”, grida un residente del piccolo comune di Monteforte Irpino, mentre riprende in un video amatoriale il disastro in corso. La terra trema, ma non è il terremoto. Quod deus avatat, come direbbero gli antichi Romani. Che Dio ce ne scampi e liberi – traducendo l’espressione latina – perché l’Irpinia porta ancora oggi i segni e le cicatrici di quel maledetto 3 novembre del 1980.

A scuotere gli animi (e non solo la terra) è invece la violenza di un fiume di fango, che spazza via tutto ciò che incontra come ostacolo lungo il suo cammino e che non lascia indietro nulla. Le automobili parcheggiate sulla strada sono portate via dalla corrente; abitazioni al piano terra sono sommerse dai detriti; attività e locali commerciali completamente allagati. È la piazza di un paese in ginocchio, che rimpiomba nelle stesse condizioni conosciute due anni prima, nel settembre del 2020. Nessun morto, nessun ferito, nessun danno alle persone. Questo è anche grazie al celere e tempestivo intervento dei soccorsi e all’aiuto dei volontari che, muovendosi nell’acqua e nel fango, hanno contribuito a salvare chi si trovava in difficoltà. Ma sono comunque gravissimi i danni alle cose in tutto il territorio.

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Come ieri, non sono cambiati l’amarezza, l’impotenza e la rabbia dei cittadini locali, che l’hanno espressa e sfogata sui social network con diversi post che ora richiamano il senso di solidarietà all’interno della comunità ora che fanno appello alle istituzioni e denunciano l’attuale situazione dei fatti.

Come ieri, come oggi. La storia non è cambiata, ma si è ripetuta con le stesse dinamiche. Ciò che ho descritto risale al 10 agosto 2022. Io ne sto scrivendo solo adesso, il 1° settembre 2022, più o meno venti giorni dopo. Eppure, altre piogge fitte e torrenziali sono cadute in questo periodo e hanno colpito le diverse regioni della penisola italiana, provocando altrettante inondazioni, smottamenti, frane e chi ne ha più ne metta.

In Toscana, in particolare in Versilia, il nubifragio non ha fatto sconti – di quanto accaduto, ve ne ha fornito una ricca testimonianza il collega Marcello Cecconi. In Campania, condizioni analoghe: l’emergenza maltempo ha interessato anche le province di Benevento e Caserta, in cui si sono registrate molte criticità.

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Ritornando in Irpinia, negli ultimi tempi, la frequenza di episodi del genere è notevolmente aumentata: il settembre del 2020, che ha visto Monteforte Irpino vivere un’esperienza simile a quella di pochi giorni fa; la fine del 2019 e l’alluvione a Celzi di Forino, comune che dista – guarda caso – soltanto 10km da Monteforte Irpino.  In merito, le cronache dei giornali locali sono ben dettagliate, in quanto ricostruiscono e documentano al meglio i fatti avvenuti. Per ulteriori approfondimenti, rimando vivamente ad una loro lettura. Risulta infatti indispensabile informarsi su più fonti e interagire con più prospettive, se si vuole davvero comprendere il contesto irpino.

Parliamo di una realtà che, con la sua storia e la sua cultura, si sta da poco scoprendo e rivalutando, a partire dalle eccellenze enogastronomiche, in particolare dal mondo del vino, passando per i piccoli paesi caratteristici, fino al celeberrimo Sponz Festival ideato dal grande cantautore Vinicio Capossela. Per cui, diventa complicato saper cogliere la sua essenza in poche righe.

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D’altra parte, però, parliamo di un territorio estremamente fragile, esposto all’elevato rischio sismico e idrogeologico.

Per cui, il problema climatico qui si fa sentire con tutta la sua prepotenza.

E non è un qualcosa di astratto, effimero o impalpabile. È tutto il contrario. C’è, esiste ed è sotto i nostri occhi: le disastrose conseguenze subite dai nostri territori costituiscono il segnale più evidente.

Se i fenomeni metereologici in futuro saranno sempre più avversi, allora andrà sempre peggio. Sotto questo punto di vista, occorre che tutti ne acquistino maggior consapevolezza, dalle istituzioni sino al singolo cittadino elettorale.

Ma al momento, ha capito la gravità della situazione, solo chi il territorio lo vive davvero, e nel suo piccolo, a modo suo, lo tutela ogni giorno.

Per il resto, si rischia che tutto rimani inalterato: come ieri, come oggi, come sempre.

Di seguito, il video citato nell’articolo che documenta il disastro naturale avvenuto a Monteforte Irpino quasi un mese fa (il video è uno dei tanti girati dai residenti locali e che oggi circolano in rete):

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