Le prime parole del Nobel per la fisica Giorgio Parisi: "Dobbiamo agire ora in modo molto rapido"
Top

Le prime parole del Nobel per la fisica Giorgio Parisi: "Dobbiamo agire ora in modo molto rapido"

Il professore emerito della Sapienza è stato insignito del premio insieme con Manabe e Hasselmann

Giorgio Parisi
Giorgio Parisi
Preroll

globalist Modifica articolo

5 Ottobre 2021 - 15.13


ATF

Per la ventunesima volta nella storia è un italiano a vincere il Premio Nobel: il fisico teorico italiano Giorgio Parisi, 73 anni, ha vinto il Premio “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria”.
Il professore emerito della Sapienza è stato insignito del premio insieme con Syukuri Manabe e Klaus Hasselmann. 
A gennaio è stato tra i firmatari dell’appello di un gruppo di scienziati insieme con il presidente del Cnr Massimo Inguscio per denunciare come nella discussione politica “la ricerca fosse uscita dai radar del Recovery Fund”.
“È chiaro che per la generazione futura, dobbiamo agire ora in modo molto rapido” contro i cambiamenti climatici. È l’appello lanciato da Giorgio Parisi dopo l’assegnazione del Nobel.

Metà del Nobel è stata assegnata in quote di un quarto ciascuno al meteorologo e climatologo giapponese, 90 anni, e all’oceanografo e modellatore climatico tedesco, 89 anni, per “la modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale”. 

Il sesto nella Storia

Giorgio Parisi è il sesto vincitore italiano del Nobel per la Fisica:

  • Il primo nel 1909 è Guglielmo Marconi con il tedesco Karl Ferdinand Braun “in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili”.
  • Nel 1938 tocca a Enrico Fermi “per la sua dimostrazione dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico e per la relativa scoperta delle reazioni nucleari indotte da neutroni lenti”.
  • Nel 1959 il riconoscimento va ad Emilio Gino Segrè e allo statunitense Owen Chamberlain “per la loro scoperta dell’antiprotone”.
  • Nel 1984 è la volta di Carlo Rubbia con l’olandese Simon van der Meer “per il loro contributo decisivo al grande progetto che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole”.
  • L’ultimo prima di Parisi, nel 2002, è Riccardo Giacconi, genovese naturalizzato statunitense, “per i contributi pionieristici all’astrofisica, che hanno portato alla scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X”.
Leggi anche:  La Cop29 parte male tra egoismi, ingordigia e senza grandi della terra: forse meritiamo l'estinzione
Native

Articoli correlati