Il consumismo impedisce la responsabilità verso l’umanità e la casa comune: parola del Papa
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Il consumismo impedisce la responsabilità verso l’umanità e la casa comune: parola del Papa

Francesco si è rivolto così ai protagonisti del secondo evento mondiale di “Economy of Francesco”: i giovani d’oggi sono l’ultima generazione che può salvare la terra

Papa Francesco
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2 Ottobre 2021 - 18.44


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I giovani d’oggi sono l’ultima generazione che può salvare la terra. A loro il compito di creare un vero sistema di interconnessione tra umanità e natura. 

Nelle parole del papa si avverte tutta quell’urgenza che l’umanità comincia a percepire ma della quale si tarda a prendere davvero atto, nei comportamenti e nelle scelte. A voi giovani rinnovo il compito di mettere la fraternità al centro delleconomia” di dimostrare, guidati dallamore del Vangelo”, che una economia diversa esiste”, e che può essere più giusta, sostenibile e solidale, cioè più comune”.

Francesco si è rivolto così ai giovani imprenditori ed economisti protagonisti del secondo evento mondiale di Economy of Francesco”, nel pomeriggio di oggi, in diretta streaming da Assisi e in collegamento con 40 città del pianeta. Non ci sono scorciatoie, ha detto a braccio ripetendosi due volte: bisogna sporcarsi le mani, cioè coinvolgersi, agire, creare invece che “gli altri” un nuovo e grande “noi”. 

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Francesco ha ringraziato tutti i partecipanti per il contributo alla costruzione di un’economia che abbia un’anima. Divenuta ancor più urgente dopo la pandemia che ci ha rivelato le profonde disuguaglianze che infettano le nostre società: le ha anche amplificate”. Non ci si può dimenticare “ che alcuni pochi hanno approfittato della pandemia per arricchirsi e chiudersi nella propria realtà. Tutte queste sofferenze ricadono in maniera sproporzionata sui nostri fratelli e sorelle più poveri”.

Tutto questo non poteva che indurlo a richiamare gli evidenti fallimenti nella cura della casa e della famiglia comune”, a riprova del fatto che la solidarietà è un’unica opzione bidirezionale, quella tra gli uomini e quella  “di reciprocità responsabile tra noi e la natura”. Francesco ha ricordato che l’uomo non è padrone della creazione, ma ne è il custode, chiudendo così nuovamente e fragorosamente le porte in faccia alle teologie e ideologie dominazioniste.

“La pandemia ci ha ricordato questo profondo legame di reciprocità; ci ricorda che siamo stati chiamati a custodire i beni che il creato regala a tutti; ci ricorda il nostro dovere di lavorare e distribuire questi beni in modo che nessuno venga escluso. Finalmente ci ricorda anche che, immersi in un mare comune, dobbiamo accogliere lesigenza di una nuova fraternità”.

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Ecco i motivi che lo hanno indotto a ripetere che da una crisi non si esce mai come si era prima: da una crisi si esce migliori o peggiori. A noi la scelta. Rimanere sul tracciato consumista impedirebbe la consapevolezza della nostra responsabilità verso l’umanità e la casa comune.

Per questo dobbiamo cercare nuove vie per rigenerare leconomia nellepoca post-Covid-19 in modo che questa sia più giusta, sostenibile e solidale, cioè più comune.” Il monito di Francesco ai giovani è chiarissimo: questa è l’ultima generazione che può salvare la terra. Oggi la nostra Madre Terra geme e ci avverte che ci stiamo avvicinando a soglie pericolose”. E voi, ha detto ai giovani, siete forse lultima generazione che ci può salvare: non esagero”. Servono la vostra creatività e la vostra resilienza” per sistemare gli errori del passato e dirigerci verso una nuova economia più solidale, sostenibile ed inclusiva”.

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