Mediobanca sorprende MPS con utili record 
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Mediobanca sorprende MPS con utili record 

Mediobanca risponde ai risultati annuali di MPS con una serie di dati finanziari che lasciano gli analisti a bocca aperta e danno una forte spinta al titolo in borsa

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12 Febbraio 2025 - 23.31


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Mediobanca risponde ai risultati annuali di MPS con una serie di dati finanziari che lasciano gli analisti a bocca aperta e danno una forte spinta al titolo in borsa, attualmente in rialzo di oltre l’1,50%, con un picco di 17,08€. Parliamo del valore più alto mai registrato dal dicembre 2006. Dopo aver chiuso l’ultimo bilancio annuale a giugno 2024 con numeri da record, l’istituto bancario guidato da Alberto Nagel ha presentato una semestrale straordinaria, con un utile netto di 660 milioni e ricavi pari a 1,848 miliardi, consentendo così al consiglio di amministrazione di rivedere al rialzo gli obiettivi su profitti e dividendi al 2026. 

Secondo le nuove previsioni diffuse da Piazzetta Cuccia, il prossimo anno il dividendo in contanti aumenterà del 40%, mentre la distribuzione complessiva salirà dai previsti 3,7 miliardi a oltre 4 miliardi. L’annuncio ha infiammato il titolo Mediobanca in borsa, ampliando ulteriormente la differenza di prezzo con MPS, già in espansione da quando è stata annunciata l’OPS. Il mercato ha lanciato un segnale inequivocabile: vendendo Monte dei Paschi e acquistando Mediobanca, esprime un giudizio di valore che potrebbe mettere a rischio il successo dell’operazione. Se il divario dovesse persistere, infatti, Siena avrebbe bisogno di almeno 3 miliardi di liquidità per rilanciare l’offerta su Mediobanca e questa è una somma che al momento non sembra rientrare nelle disponibilità della banca.

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Per gli analisti di Equita si tratta di un “set di risultati solidi e sopra le attese, con sorpresa positiva soprattutto sul fronte delle commissioni e rialzo della guidance sull’anno fiscale 2026”.

Effettivamente, il quadro che emerge dal recente annuncio di Piazzetta Cuccia in merito ai conti semestrali è senza dubbio ottimo: crescita dell’8% degli utili, che hanno raggiunto quota 660 milioni, rialzo del 75% dei ricavi, arrivati a 1,848 miliardi. Non solo: previsioni superiori alle aspettative per il 2026, che vedrà un totale di ricavi superiore ai 4 miliardi ed un utile sopra i 1,4 miliardi. Questi dati dimostrano la validità della strategia “One Brand – One Culture” portata avanti da Mediobanca e spingono il management a proseguire in tale direzione. 

Nonostante sia appoggiata dal governo e da azionisti chiave quali Caltagirone e Delfin, l’OPS avanzata da Monte dei Paschi lascia ancora forti dubbi tra gli analisti e gli investitori. Dopotutto, MPS è da poco uscita da una fase alquanto complessa e le problematiche ancora da risolvere, tra potenziali rischi legali e crediti deteriorati, sono numerose. 

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A tutto ciò si aggiungono anche gli intricati intrecci a livello societario, visto che sia Caltagirone che Delfin possiedono quote importanti in entrambe le banche, oltre che in Generali. I loro interessi, dunque, potrebbero scontrarsi con quelli della restante base azionaria, generando conflitti e problematiche anche su questo piano. 

Se il governo si dimostra favorevole all’OPS (consapevole del fatto che l’operazione gioverebbe a MPS e probabilmente all’intero settore bancario italiano), Mediobanca dal canto suo appare sempre più forte e non sembra aver bisogno di operazioni straordinarie per crescere. 

Lo stesso mercato non sta dimostrando grandi dubbi in merito all’operazione. L’eventuale fusione potrebbe giovare a Monte dei Paschi ma non a Mediobanca, che al contrario dovrebbe fare i conti con diversi rischi (di dispersione di risorse, ma anche di possibili tensioni interne da domare). Se poi l’OPS dovesse concludersi positivamente, sarebbe prioritario capire in che modo gli azionisti di Mediobanca verrebbero tutelati, sia per quanto riguarda un premio che per quanto riguarda la governance. 

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Ad oggi, i dati annunciati da Piazzetta Cuccia evidenziano una situazione alquanto complessa, sottolineando come l’OPS di Monte dei Paschi possa incontrare molti più ostacoli di quanto preventivato inizialmente. È vero che le spinte politiche e quelle di alcuni azionisti hanno un certo peso, ma è altrettanto vero che potrebbero non bastare. Adesso, le attenzioni sono tutte rivolte verso un possibile rilancio la parte di Monte dei Paschi e all’eventuale risposta di Mediobanca che dovrà valutare attentamente l’effettiva convenienza dell’operazione. 

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