Calo della natalità, crescere un figlio fino ai 18 anni costa circa 140mila euro
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Calo della natalità, crescere un figlio fino ai 18 anni costa circa 140mila euro

. Un trend, quello della denatalità, che ha avuto inizio oltre 10 anni fa e che è proseguito in modo costante. Secondoil bollettino Istat, nel 2020 sono nati 404.892 bambini, ben 15mila in meno rispetto al 2019.

Calo della natalità, crescere un figlio fino ai 18 anni costa circa 140mila euro
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6 Giugno 2022 - 11.21


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La natalità in Italia è in netto calo e la tendenza non accenna a migliorare. Sui perchè ci si interroga da tempo ma con tutta probabilità, le cause vanno ricercate nella precarietà del lavoro e nella conseguente difficoltà economica di crescere un figlio. Secondo Moneyfarm, infatti, crescere un figlio fino ai 18 anni comporta una spesa che si aggira intorno ai 139.500 euro (oltre 7mila euro all’anno).  L’indagine ha preso in esame oltre 150 voci di spesa e calcolato come una coppia di futuri genitori debba mettere in conto di spendere tra i 5.600 e i 19.300 euro ancora prima della nascita di un figlio.

Ovviamente l’ammontare della spesa complessiva dipende molto dalla disponibilità economica di ogni famiglia. Dopo la nascita di un figlio i genitori sono poi chiamati ad affrontare altre spese, sempre più impegnative con l’avvicinarsi dell’età adulta e a variare anche significativamente a seconda dell’età. Da 0 a 3 anni si spendono tra i 10mila e i 25mila euro, da 4 a 5 anni tra i 10mila e i 27mila euro; E ancora, dai 6 agli 11 anni tra i 28mila e i 48mila euro e dai 12 ai 18 anni tra i 45mila ai 74mila euro.

Per fare qualche esempio, nella fascia di età 6-8 anni tra le voci di costo più pesanti per il bilancio familiare troviamo la mensa scolastica (tra 1.416 euro e 2.040 euro a seconda della fascia considerata), il doposcuola (tra i 510 e i 5.400 euro), le attività sportive (tra i 2.250 e 6.000 euro) e i campi estivi (da 1.185 a 3.510 euro).

Il costo del mantenimento di un figlio raggiunge il suo picco massimo per la fascia d’età 15-18. In questo caso balzano all’occhio le spese sostenute per lo sport (da 3mila a 8mila euro), i corsi di inglese (da 3.600 a 6mila euro), la paghetta (da 4.160 a 6.240 euro), con un picco per gli studi all’estero, dato che per un anno la spesa varia da 15mila a 20mila euro.

Esistono anche costi su cui è possibile risparmiare. La spesa per abbigliamento, infatti, può essere molto elevata (mediamente 10mila euro), ma la scelta di capi non brandizzati può dimezzare l’ammontare complessivo. Anche la spesa per la tecnologia ha un peso importante sul bilancio familiare: si stima che in media tra i 9mila e i 18mila euro (sempre in base alle fasce considerate dallo studio) siano investiti in computer, cellulari, videogiochi, abbonamenti.

Chiaramente, questo considerevole sforzo economico rappresenta uno dei motivi per cui in Italia sempre meno famiglie scelgono di avere figli. Un trend, quello della denatalità, che ha avuto inizio oltre 10 anni fa e che è proseguito in modo costante. Secondoil bollettino Istat, nel 2020 sono nati 404.892 bambini, ben 15mila in meno rispetto al 2019. Va precisato, inoltre, che l’Italia è tra i paesi europei in cui le donne partoriscono il primo figlio più in là negli anni: mediamente a 31 anni, rispetto ai 28-29 del resto d’Europa.

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