L'impegno di Adil Belakhdim: unire nella lotta gli operai di tutto il mondo
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L'impegno di Adil Belakhdim: unire nella lotta gli operai di tutto il mondo

I compagni e gli amici ricordano il lavoratore marocchino investito e ucciso da un camion nel novarese

Adil Belakhdim
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19 Giugno 2021 - 08.40


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Le speranze in un operaio che voleva la giustizia sociale e non un mondo dove i ricchi diventano più ricchi e i poveri diventano più poveri.

“Unire i lavoratori di tutte le nazionalità nelle lotte che portava avanti”. Era il sogno di Adil Belakhdim, il sindacalista morto investito da un camion a Novara.
Mauro Tagliabue, che è stato prima avvocato di Adil e poi ha partecipato a numerosi incontri sindacali assieme a lui dopo che il 37enne marocchino ha intrapreso questa strada racconta l’impegno del lavoratore morto.

“L’ho difeso quando era operaio della Tnt – ricorda Tagliabue – in una causa collettiva contro varie cooperative che non pagavano le retribuzioni dovute. I lavoratori della logistica non sono quasi mai assunti dai committenti, ma dalle cooperative. Poi ha deciso di diventare delegato sindacale e aveva dimostrato di avere tutte le qualità per farlo. Era molto serio e capace di tenere insieme e incitare i lavoratori. Sapeva di avere a che fare con società che, se andava bene, erano evasori fiscali, se andava male legate a organizzazioni criminali.

Sapeva di fare un lavoro rischioso. Di certo però non mi sarei immaginato una simile tragedia. “.

Era anche “un duro”, Adil “perché se vuoi fare il sindacalista devi avere un po’ di pelo sullo stomaco nelle trattative”.

Eugenio Losco, uno dei legali del Si Cobas che assisterà i familiari nell’inchiesta della Procura di Novara, consegna l’immagine di “un sindacalista con grandi competenze che sapeva ‘parlare’ ai lavoratori, mai esagitato. Uno pacato. Una brava persona nell’accezione più piena di questa espressione comune”. 

La consorte, italiana, si trova in Marocco coi due figli.

Roberto Luzzi, tra i leader del Si Cobas milanese, ricorda il momento in cui la vita di Adil è cambiata.

“Finita la sua esperienza alla Tnt aveva deciso di tornare al suo Paese per avviare un’attività. Io stesso ho concordato un incentivo per l’uscita dal magazzino di Peschiera Borromeo. Il progetto non è andato in porto, è tornato in Italia e si è attivato con noi nel sindacato, dando impulso al coordinamento di Novara. I compagni di altre città hanno avuto la possibilità di sentirlo all’ultimo coordinamento nazionale dove ha invitato alla lotta e alla partecipazione alla manifestazione di domani a Roma”.

Luzzi evoca l’incontro tra il Si Cobas e il maggior sindacato marocchino.”Lui era presente con la nostra delegazione e con grande generosità ci aveva ospitato a casa sua”.

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