Non sono solo amici dei nemici dell’Italia. Ma sono amici dei nemici dell’Italia perché alla fine sono loro stessi a essere nemici dell’Italia.
Altrimenti non si comprenderebbe come un legista, per quanto in un orgasmo da polemica, possa apprezzare un estremista di destra che non vuole dare un ‘centesimo’ all’Italia nemmeno per affrontare la terribile emergenza del Coronavirus.
Una volta – e in altri consessi – si sarebbe parlato della logica del tanto peggio tanto meglio.
Ma in questo caso il patriottismo sbilenco dei padani travestiti da nazionalisti ha mostrato il vero volto.
Così un parlamentare della Lega che è stato perfino sottosegretario nel governo gialloverde ha preso le parti dell’estremista olandese Wilders dicendo che se non vogliono dare nemmeno un centesimo all’Italia hanno ragione.
Questo prodigio si chiama Jacopo Morrone ed è uno dei volti di quella politica reazionaria che non fa onore all’Italia.
Morrone ha replicato al presidente dell’Emilia-Romagna che chiedeva a Salvini di prendere le distanza da Wilders e di andare a suonare al suo campanello.
“Caro Bonaccini – dichiara Morrone sempre su Facebook – non parlare a sproposito di cose che non conosci e non comprendi. È un consiglio da amico. Ha ragione Geert Wilders, giustamente preoccupato di dare risorse a un governo di inetti e incapaci come quello di Conte. Il peggiore che la storia repubblicana ricordi. Un governo autoritario che ha instaurato un regime in Italia, come tutti possono constatare. Un ‘governo contro gli italiani’, servo dei poteri forti UE. Un bel risultato davvero! Prova a chiederti, caro Bonaccini, perché un paese come la Grecia rifiuta senza tentennamenti Mes e Recovery fund (e non è l’unico Paese), perché ha già provato sulla pelle dei suoi abitanti cosa significhi la ‘supervisione rigorosa sui conti pubblici’ della UE e le sue inaccettabili condizionalità. Sì, caro Bonaccini, prima per noi vengono gli italiani di cui non vogliamo sia condizionato il futuro con scelte sbagliate del Governo Conte. E Wilders in questo ci dà una mano. Certo che da un bersaniano/renziano/zingarettiano come Te non possiamo aspettarci che valutazioni parziali e strumentali”.