Denaro sporco: le banche inglesi coinvolte in un maxiriciclaggio con la mafia russa
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Denaro sporco: le banche inglesi coinvolte in un maxiriciclaggio con la mafia russa

Dal valore di 740 milioni di sterline.Lo riporta il Guardian, che ha analizzato i dati dell'Organized Crime and Corruption Reporting Project.

Denaro sporco
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21 Marzo 2017 - 16.25


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L’hanno chiamata Global Laundromat, lavanderia globale. E per la quantità di denaro sporco riciclato non si va lontano dalla realtà con questa definizione. Si parla infatti di un giro d’affari da 740 milioni di sterline. Alcune tra le maggiori banche britanniche sono coinvolte in una gigantesca operazione di riciclaggio di denaro sporco, un’operazione che sarebbe gestita dalle mafie russe con collegamenti al governo e ai servizi segreti russi. Almeno 17 istituzioni finanziarie del calibro di Hsbc, Royal Bank of Scotland, Lloyds, Barclays e Coutts.

Lo riporta il Guardian in esclusiva. Il quotidiano infatti ha analizzato i documenti raccolti dall’Organized Crime and Corruption Reporting Project, il Progetto di Inchiesta sulla Corruzione e il Crimine organizzato, un progetto no-profit che ha creato una rete di collaborazione tra giornalisti di inchiesta e centri di ricerca, che va dall’Europa dell’Est all’Asia centrale.I vertici delle banche dovrebbero “spiegare ciò che sapevano sullo schema e per quale motivo non si siano tirate indietro da movimenti di denaro sospetti”.

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Le somme di cui si parla sono mostruose. Dai documenti analizzati dal 

quotidiano britannico risulta che, in quattro anni, tra il 2010 e il 2014, sono usciti dalla Russia almeno 20 miliardi di dollari (ma la cifra effettiva potrebbe arrivare a 80 miliardi), una cifra, ha detto una fonte coinvolta nell’inchiesta, che “ovviamente è stata rubata o comunque ha un’origine criminale”.
Gli inquirenti ancora non hanno capito chi tra uomini politici o oligarchi russi sia dietro la colossale operazione. Ma si calcola che potrebbero essere coinvolte fino a 500 persone, tra oligarchi, banchieri, figure che lavorano o sono in qualche modo collegati all’FSB, l’ente che ha sostituito il Kgb. Nel consiglio d’amministrazione di una delle banche moscovite coinvolte nella frode c’è per esempio Igor Putin, cugino del presidente russo, Vladimir.
Sono state studiate 70mila transizioni bancarie. Delle quali 1.920 sono passate attraverso banche britanniche e 373 da banche americane. Il materiale è parte delle prove raccolte in tre anni di indagini dalle polizie di Lettonia e Moldavia: miliardi di dollari inviati da qualcuno in Russia, attraveso conti lettoni e moldavi. Gli inquirenti sono risaliti a 96 Paesi e a una rete di aziende anonime registrate a Londra, e ora in parte giá dissolte. Le banche si difendono sostenendo che, nonostante gli uffici preposti a fronteggiare i reati finanziari, il volume delle transazioni è tale da rendere il lavoro praticamente impossibile: “Se sei alla fine di questo processo, è un pò come cercare un ago in un pagliaio””, ha detto una fonte anonima.

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