La globalizzazione si ‘nutre’ di alcuni servizi fondamentali, e soprattutto necessita di una struttura digitale, il che si ripercuote soprattutto sul fronte dei pagamenti elettronici. In Italia la limitazione dell’uso del contante, ha spinto il Bel Paese al quinto posto nella graduatoria del rendiconto del Digital finance Innovation, dietro a Germania, Regno Unito, Francia e Spagna.
Le carte più accettate in Europa rimangono le carte Visa, le Mastercard, mentre American Express e Diners club incontrano ancora più di qualche ostacolo. Qui emerge un’altra questione, tutta italiana, ovvero il comportamento dei titolari di carte di pagamento, che ‘preferiscono’ usare la moneta elettronica per fare acquisti di importo superiore ai 10 euro.
Un problema per lo più causato dai numerosi veti posti dagli esercenti che impongono limiti sull’uso soprattutto della carta di credito. Infatti da un recente sondaggio condotto da Visa, è emerso che i giovani preferiscono procedere all’uso delle carte di pagamento al posto del contante, anche per importi piccoli, e che soprattutto quando viene meno questa possibilità di uso, finiscono con il rivolgersi altrove, oppure con il rinunciare all’acquisto del tutto.
Un danno economico che non è da sottovalutare, perché la percentuale è abbastanza elevata: circa il 25% di coloro che si vedono rifiutare l’uso della carta non effettuano più l’acquisto, e almeno 2 di questi si rivolge ad un altro esercente. Un problema che diventa molto più accentuato nel caso in cui gli ostacoli siano particolarmente elevati, con ridotte possibilità di scelta, negli acquisti nei negozi e-commerce, che rappresentano un giro di affari di poco inferiore ai 338 miliardi di euro.
E per il futuro? Secondo i calcoli condotti dallo stesso I-Com, entro il 2020 l’uso delle carte di pagamento è destinato a salire, passando da un volume di affari da 100 miliardi a uno da 177 miliardi di euro, spingendo verso l’aumento del numero di esercizi dotati di pos per consentire i pagamenti.