A Cortinametraggio si parla di comunicazione cinematografica
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A Cortinametraggio si parla di comunicazione cinematografica

Valentina Palumbo, Alessio Piccirillo e l’importanza dell'ufficio stampa: è un mestiere che si fa nell'ombra, ma che porta alla luce il cinema

Alessio Piccirillo e Valentina Palumbo a Cortinametraggio - Alessia de Antoniis
Valentina Palumbo e Alessio Piccirillo e a Cortinametraggio
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22 Marzo 2025 - 10.40


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di Alessia de Antoniis

Cortina d’Ampezzo si è trasformata, dal 17 al 23 marzo, nel cuore pulsante del cinema breve con la ventesima edizione di Cortinametraggio. Tra proiezioni, incontri e ospiti d’eccezione, il festival offre uno sguardo a 360 gradi sul mondo del cinema, dando spazio anche a chi lavora dietro le quinte. Insieme a Maddalena Mayneri, Valentina Palumbo e Alessio Piccirillo raccontano l’importanza cruciale dell’ufficio stampa, un ingranaggio fondamentale per il successo di ogni produzione cinematografica. Un mestiere che richiede anni di esperienza. Non è una questione di “uscite”. Non è solo un’intervista o una recensione. È un progetto su sartoriale, su misura.

Alessio Piccirillo è co-fondatore dell’agenzia ManzoPiccirillo, specializzata nella promozione di film, serie TV e festival. Con più di dodici anni di attività, ha curato le campagne stampa di numerosi titoli italiani ed internazionali, adattandosi costantemente all’evoluzione del mercato.

Valentina Palumbo è una professionista con oltre vent’anni di esperienza nel settore dell’ufficio stampa cinematografico. È tra i fondatori di Aussi, l’associazione che tutela gli uffici stampa dello spettacolo, ed è una voce autorevole nella comunicazione cinematografica.

Ma cosa fa realmente un ufficio stampa? E come si è evoluto nell’era dei social?

“Il nostro lavoro è quello di far uscire articoli, promuovere i film su magazine off e online, sulle radio e in tutte le piattaforme disponibili. Ci occupiamo di dare visibilità ai film, agli attori, ai registi e ai progetti cinematografici, creando una strategia di comunicazione ad hoc per ogni progetto”, spiega Valentina. Alessio aggiunge: “L’ufficio stampa è il ponte tra il film e i media. Noi curiamo il modo in cui un film viene raccontato e percepito, scegliamo le giuste testate e gli interlocutori migliori per ogni specifico progetto. Un bravo ufficio stampa deve saper capire quali sono le potenzialità di un film e come comunicarle al meglio.”

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Perché un produttore o un attore dovrebbe investire in un ufficio stampa invece di affidarsi ai social media? Per Valentina Palumbo “Sono due figure completamente diverse, dove l’una non interferisce con l’altra. Il social media manager lavora solo sui social, non ti fa uscire articoli, non ha contatti con i giornalisti, non può farti avere visibilità su una testata online. Se vuoi far crescere il tuo profilo Instagram, allora ha senso un social media manager. Ma se vuoi che il tuo film abbia risonanza sulla stampa, allora hai bisogno di un ufficio stampa.”

Le difficoltà del mestiere non mancano, come sottolinea Piccirillo: “Oggi gli spazi si sono ridotti, i giornali sono sempre meno, la carta stampata sta scomparendo e bisogna adattarsi ai nuovi mezzi di comunicazione. La qualità degli articoli conta più della quantità: meglio quattro o cinque articoli di valore che mille pubblicazioni di scarsa rilevanza.”

L’ufficio stampa costruisce una strategia di comunicazione per un film. Valentina Palumbo spiega: “Dipende sempre da cosa hai in mano. Se hai una storia forte, punti su quella. Se hai un cast di richiamo, spingi sugli attori. Se non hai nessuna delle due cose, devi trovare un’angolazione particolare, un elemento che possa attrarre l’attenzione dei media. Noi leggiamo anche la sceneggiatura, per capire quale fosse l’intenzione iniziale e come raccontarla al pubblico. Le attività di promozione sui social media, invece, di solito non rientrano nelle competenze dell’ufficio stampa. In questi casi, un’agenzia esterna, ingaggiata dalla distribuzione o dalla produzione, si occupa delle campagne sponsorizzate del film o del prodotto sui social. Si tratta di pacchetti distinti dalla comunicazione dell’ufficio stampa, che rientrano nell’ambito del marketing e della pubblicità”.

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E per un attore, quando ha senso prendere un ufficio stampa? Alessio Piccirillo risponde: “Quando un attore inizia a lavorare con continuità e ha bisogno di costruire un percorso. Non basta partecipare a un film per ottenere automaticamente visibilità. Dipende dal ruolo, dal contesto e da quanto quel personaggio sia comunicabile. Un ufficio stampa può aiutare a costruire gradualmente un’immagine pubblica e una carriera.”

Un ufficio stampa crea una vera e propria strategia di comunicazione. Ma cosa rende una strategia di comunicazione efficace? Valentina Palumbo chiarisce: “Se un film finisce sulla copertina di Rolling Stone, sappiate che quella copertina fa parte di un’operazione commerciale gestita dalla produzione del film, magari su consiglio dell’ufficio stampa. Il nostro compito è fare in modo che i film e i talent siano raccontati nel modo giusto, al pubblico giusto. Una buona strategia è quella che porta risultati tangibili, non solo visibilità effimera.”

Valentina e Alessio sottolineano come con l’avvento del digitale e delle nuove piattaforme  “tutto è cambiato, compresa la comunicazione. Oggi esistono nuovi strumenti, come i podcast, che possono essere usati per raggiungere target specifici. Bisogna sempre adattarsi e trovare nuove strade per promuovere un film. Sorrentino, che non ama essere ripreso, si trova a suo agio con i podcast, ad esempio”

L’ufficio stampa è poi fondamentale per trasformare il lancio di un film in un evento  Ho lavorato sul film “Il Nibbio” con Claudio Santamaria – spiega Alessio Piccirillo – Il film ha un attore di grande richiamo come Claudio e una storia potente, quella di Nicola Calipari, che è nota a tutti. L’evento ha creato molta attesa intorno al film, che è bellissimo. Non è un film che santifica la figura di Calipari in modo esagerato, ma un’opera autentica e ben realizzata. Ma Claudio era appena uscito in sala con “Follemente”. Abbiamo fatto di tutto per portarlo in televisione a una settimana dall’uscita di un titolo simile, che ha avuto un enorme successo. È stato davvero difficile. Ma siamo riusciti a farlo apparire con Rosa Calipari, la vedova di Nicola. Questo passaggio ha cambiato la percezione del film. La storia di Nicola Calipari è tornata alla ribalta sulle prime pagine dei giornali, cambiando completamente la situazione. Questo è quello che un ufficio stampa competente può e deve fare.”

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Valentina Palumbo è presidente di Aussi, associazione che riunisce gli uffici stampa italiani dello spettacolo. Aussi – dice Valentina – nasce per tutelare il mestiere dell’ufficio stampa. Qui a Cortinametraggio, Alessio e io abbiamo tenuto una masterclass per far capire come si deve lavorare attraverso strategie di comunicazione. Un addetto ufficio stampa deve conoscere bene l’iter per far sì che un talent che si rivolge a lui o a lei esca sui giornali. L’ufficio stampa contribuisce alla notorietà di un talent. L’ufficio stampa è un mestiere che si fa nell’ombra, ma che porta alla luce il cinema. E noi di Aussì stiamo cercando di farlo riconoscere come categoria.

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