"Muori di lei" con Riccardo Scamarcio arriva in sala il 20 marzo

E' un thriller, noir, romantico "Muori di lei" di Stefano Sardo con Riccardo Scamarcio, Mariela Garriga e Maria Chiara Giannetta

Muori di lei - Riccardo Samarcio - Mariela Garriga - Ph Paolo Ciriello - di Alessia de Antoniis
Muori di lei - Riccardo Samarcio - Mariela Garriga - Ph Paolo Ciriello
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15 Marzo 2025 - 10.52


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di Alessia de Antoniis

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Questa non è la storia di come sono diventato padre, ma questa non è neanche la storia di come la pandemia ha fatto deragliare le nostre esistenze. Questa è la storia di Amanda… e di come mi ha rovinato la vita.

In bilico tra noir, thriller e commedia romantica, Muori di lei è il nuovo film di Stefano Sardo, con Riccardo Scamarcio, Mariela Garriga, Maria Chiara Giannetta, Paolo Pierobon, Giulio Beranek, Francesco Brandi, in uscita nelle sale il 20 marzo distribuito da Medusa Film.

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Un film sul desiderio, la storia di “un uomo che guarda”, scritto a quattro mani da Giacomo Bendotti e Stefano Sardo, prodotto da Ines Vasiljević insieme allo stesso Stefano Sardo, una produzione Nightswim in associazione con Medusa Film, in coproduzione Baš Čelik, coprodotto da Jelena Mitrović.  

Muori di lei, si presenta come un’opera che mescola il desiderio, la crisi maschile e il periodo del lockdown in un intreccio narrativo che oscilla tra la commedia romantica e il thriller. Durante la conferenza stampa, il regista e il cast hanno raccontato la genesi del progetto e le sfide interpretative affrontate.

“È strano dire che faccio un film sul desiderio”, ha esordito Stefano Sardo. “Eppure, anche se oggi se ne vedono meno, il desiderio resta il motore più importante delle nostre vite. Non parlo solo di desiderio sessuale, ma di quello di essere qualcos’altro, di volere di più”.

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 Il film nasce da un’idea sviluppata da Sardo e Giacomo Durzi durante il lockdown. “Abbiamo capito che era un momento di crisi esistenziale incredibile, ma anche una strana commedia – ha aggiunto il regista – Abbiamo vissuto l’evento più epico della nostra generazione in pigiama, guardando Netflix. Questo la dice lunga sulla nostra epoca. Non è però un film sul lockdown, ma un film in cui il lockdown esiste e amplifica il senso di vuoto e desiderio dei personaggi. Il vero focus è ciò che accade quando iniziamo a desiderare qualcosa di diverso, e le conseguenze che ne derivano”.

“Da tempo – continua Sardo – volevo fare un film sul desiderio: è un elemento dirompente nelle nostre vite eppure, nel cinema italiano latita, come se non ci si interrogasse più su quel grumo di energie oscure che ci abita, maschi e femmine. Muori di Lei parla di un ‘uomo che guarda’: sposato con una donna più ricca di lui, superata da poco la boa dei quarant’anni, Luca è un insegnante in crisi che durante il lockdown si ritrova a far da spettatore della vita di Amanda, la nuova vicina, e decide di rompere la distanza che li separa, con conseguenze disastrose. Ho cercato un tono in bilico tra noir, thriller e commedia romantica: amo quel cinema anni ’80 a cavallo tra i generi in cui un uomo qualunque viene travolto da qualcosa di travolgente; mi sono trovato a percorrere una strada simile, mentre decidevo di ambientare questo film – scritto con Giacomo Bendotti – durante il lockdown del 2020. Il momento epocale della nostra generazione ha rappresentato per molti l’occasione di un impietoso bilancio esistenziale, un vuoto di senso che lo rendeva l’arena perfetta per questa storia. Da quel vuoto Luca prova a scappare, ma le cose presto sfuggono al suo controllo in modo inaspettato.

Il film – conclude Sardo – segue Luca, interpretato da Riccardo Scamarcio, un uomo che si trova in un momento di stallo esistenziale, intrappolato in una routine che sembra svuotarlo di significato.

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“È un uomo che prova a scappare dal vuoto e da una figura paterna ingombrante” – ha spiegato Scamarcio – Il lockdown crea le condizioni perfette per fargli capire che c’è qualcosa che lo attrae, e non è solo desiderio fisico. Il film ti avvisa: attenzione a ciò che desideri, perché potresti doverne affrontare le conseguenze. La produzione ha affrontato con coraggio una narrazione che in Italia si vede poco: un film che cambia genere e toni lungo il suo percorso. Mi piace il fatto che inizi come commedia romantica e diventi un thriller noir pieno di tensione. Per un attore, interpretare personaggi imprevedibili è sempre una sfida entusiasmante”.

Ad affiancarlo nel cast, Mariela Garriga e Maria Chiara Giannetta, che interpretano rispettivamente Amanda e Sara, due donne con esperienze molto diverse ma unite dal tema della ricerca di un senso. “Amanda è sola, si prende tutto ciò che può, mentre può”, ha raccontato Mariela Garriga. “Non premedita nulla, ma non si rende conto di quanto sia pericolosa la situazione”.

Maria Chiara Giannetta, invece, ha trovato ispirazione in una storia personale: “Per il personaggio di Sara mi sono ispirata a mia madre, infermiera in ospedale durante la pandemia. Mi diceva: ‘Questo è il mio lavoro, la mia vocazione. Devo stare qui’. Quella resistenza, quella forza, sono entrate nel personaggio di Sara, che attraverso la sua esperienza nel lockdown trova il suo centro”.

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Alla domanda su quanto fosse difficile oggi essere uomini, Scamarcio ha risposto: “Non mi occupo di letture sociologiche, ma è chiaro che il cinema riflette i cambiamenti. Io mi appassiono ai singoli personaggi, e Luca è un uomo insoddisfatto di sé più che della sua relazione. In certi momenti si sente un leone, in altri un gatto domestico”.

Muori di lei è un film che affronta con ironia e tensione la fragilità dell’essere umano e il bisogno di evasione. Un viaggio tra luoghi comuni, frasi fatte, pulsioni, paure e trasformazioni, ma capace anche di sorprendere con colpi di scena e cambi di prospettiva.

A proposito delle musiche del film, Sardo ha spiegato: “Per le Musiche di Muori di Lei sono partito dalle canzoni che, come faccio sempre, inserisco già nel copione. Qui avevo una certezza: la canzone dei Verdena da cui ho “rubato” il titolo del film – in realtà il brano si chiama Muori Delay ma la pronuncia è la stessa -. Dovevo assicurarmi da subito di poterla includere nel film, e quando l’ho fatto è stato naturale immaginare che il suo riff potentissimo sancisse l’attacco della sequenza titoli di testa. C’era un lato rock nel mondo musicale del film a partire dai titoli di testa fino a quelli di coda affidati a un pezzo storico dei Diaframma, L’odore delle rose: è il mondo degli ascolti di Luca, uno con le t- shirt dei Sonic Youth e dei Flaming Lips, che va d’accordo con l’allieva che suona i Verdena alla chitarra – Trovami un modo semplice per uscirne, è il brano –, che ascolta “Io sto bene” dei CCCP quando passa l’aspirapolvere. Volevo che ci fosse sempre qualcosa di percussivo, di caraibico, di tribale, anche se in forme occidentalizzate e minimal. Era il modo per raccontare il desiderio istintivo per Amanda. In questa chiave rientrano i Sudan Archives di “Not For Sale”, il brano con cui Amanda balla alla finestra, o “Kandy” di Fever Ray o “So many things” della Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp. Su questa tribalità rarefatta, postmoderna, insinuante, ho chiesto a Francesco Cerasi di lavorare per la colonna sonora originale. Mi era piaciuto il suo stare in bilico fra vari generi nel lavoro fatto per la serie Bad Guy. Credo abbia fatto un lavoro molto raffinato ed efficace. Il sound non cancella la vena ironica del film né butta in caciare la parte più noir/thriller non prendendola sul serio: surfa fra i due toni con grande abilità ed eleganza.

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Sinossi

Quando inizia il lockdown a Roma, Luca (Riccardo Scamarcio), insegnante di filosofia del liceo con qualche latente frustrazione, si ritrova a viverlo da solo perché la moglie Sara (Maria Chiara Giannetta), medico, viene richiamata in ospedale per fronteggiare l’emergenza. Mentre il mondo tutto intorno si ferma, la sua attenzione si concentra sulla nuova vicina, Amanda (Mariela Garriga). Quando il desiderio lo spinge a rompere la distanza che li separa, Luca è travolto da una passione incontrollata. Ma l’affair si trasforma presto in un vortice pericoloso che sconvolgerà la sua vita, con conseguenze inaspettate.

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