Benigni scuote un po’ questo Festival: satira, politica e un omaggio a Mattarella
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Benigni scuote un po’ questo Festival: satira, politica e un omaggio a Mattarella

L'attore e regista toscano torna all'Ariston (ri)portando una leggera verve polemica sul palco della kermesse, cantando l’Inno del corpo sciolto.

Benigni scuote un po’ questo Festival: satira, politica e un omaggio a Mattarella
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14 Febbraio 2025 - 21.30 Culture


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di Marialaura Baldino

Ci voleva Roberto Benigni – ed è tutto un dire – per riportare il dibattito politico e sociale (anche internazionale) a Sanremo. Sarà forse per via della licenza poetica che a lui viene sempre concessa; sarà anche il fatto che Benigni all’estero ha molto più seguito che in patria. Così l’attore, senza paura e senza remore, si addentra, a passi cauti, nella selva oscura della satira politica. 

Parte con una gag, prende in giro Sanremo, sbeffeggia Amadeus, i cantanti e i piccoli scontri del pre e post Festival; dice a Conti di essere riuscito meglio lui a fare il campo largo che altri (per aver portato Scotti in Rai) e lo paragona ad un ministro dei trasporti che, paradossalmente, arriverebbero tutti in tempo se seguissero la sua puntualità. 

Arriva poi a nominare Elon Musk, che pende come una spada di Damocle sul nostro dibattito pubblico. Quel detto non detto che, alla fine, solo Benigni ha avuto il coraggio di nominare. Prosegue con uno stacchetto che fa riferimento al CEO come conquistatore dei mondi e al suo “amichevole” rapporto con la nostra Premier. 

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Ma Conti lo frena abbastanza in tempo da poter riportare su un palco l’Inno del corpo sciolto, un omaggio al Benigni dei tempi di L’altra domenica. Un momento emozionante perfino per Carlo Conti che, finalmente, si lascia andare.

Benedice il pubblico ma, prima di uscire, lascia la sala con un messaggio importante rivolto al Presidente Mattarella, sottolineando come le parole da lui espresse e i discorsi tenuti in giro per il paese possano essere un faro e una guida per questa nostra sgangherata Repubblica.

È vero, è stato meno travolgente del solito e non ha mancato di promuovere il suo nuovo programma in Rai, ma alla fine che importa; è stato un momento di riflessione – anche se breve e contenuto – che questo Sanremo meritava ma che non ci aveva ancora regalato. 

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