Carlo Conti e il caos programmato della Seconda Serata

Il conduttore ha lottato per mantenere l'ordine a Sanremo, ma le improvvisazioni di Malgioglio e Frassica hanno reso la serata confusa e piatta.

Carlo Conti e il caos programmato della Seconda Serata
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13 Febbraio 2025 - 00.43 Culture


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di Marialaura Baldino

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Quanto gli è costata questa seconda serata a Carlo Conti, il perfetto maestro di cerimonie, che ha cercato disperatamente di mantenere la conduzione nei binari del copione, scandendo i tempi con la sua indomita puntualità.

Purtroppo per lui, ogni tentativo di precisione è stato messo a dura prova da Malgioglio, che ha deciso di fare semplicemente quello che sa fare meglio: ignorare qualsiasi scaletta; non stare al suo posto; lanciare monologhi improvvisati e dichiarazioni a caso tra un’esibizione e l’altra, buttando ogni tanto qualche sua solita gaffe (come quando ha detto al povero maestro d’orchestra padovano di essere “quasi austriaco”).

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Chiedere al povero Malgioglio di abbandonare la sua essenza è togliere a questo Sanremo quel climax che forse avrebbe potuto avere; quel tocco di imprevedibilità che avrebbe trasformato una serata così ordinata in uno spettacolo poco meno ordinato. Con Malgioglio, la scaletta non è un programma, ma solo un vago suggerimento e prenderlo in giro per ogni sua uscita infelice o per ogni suo sproposito non è stata una mossa né carina né furba da parte del conduttore.

Ma, se Malgioglio ha destabilizzato Conti con il suo pressapochismo, Nino Frassica ha alzato – a ribasso – l’asticella, con i suoi interventi surreali e a tratti cringe, scatenando però le risa del conduttore, il quale ha solo e sempre saputo rispondere o con una battuta piccata o con: “Andiamo avanti con la scaletta!”. Conti, ad un certo punto, ha ringraziato le Forze dell’Ordine che, ironicamente, sarebbero le sole a saper rispettare la certosina precisione di queste sue conduzioni.

L’unico siparietto lasciato a Frassica è stata una lunga messa in ridicolo (durata quasi dieci minuti) di Malgioglio che, scocciato, è uscito sul palco con il mocio per i pavimenti che avrebbe sicuramente tanto voluto suonare in testa al comico. “Me le pagherai tutte, Carlo”, ha esordito Cristiano: una chiusura di stacchetto che sapeva tanto di vera minaccia. Peccato solo che i panni sporchi, loro, li lavano dietro le quinte.

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A poco tempo dalla fine della serata, mentre Carlo Conti cercava di riportare ordine in sala invitando prontamente la platea a sedersi dopo ogni pubblicità (bacchettando perfino qualche assessore), la riuscita dell’intrattenimento era già stata segnata dalla piattezza dello spettacolo offerto. Dovremmo per caso aspettarci fischietto e cronometro per la serata di domani? Una cosa sola di questo Sanremo è certa: la scaletta di Conti.

Dispiace solo per Bianca Balti, che in conferenza stampa non ha fatto altro che ripetere quanto fosse contenta di essere lì solo per condurre, per celebrare la vita e per evitare qualsiasi spettacolarizzazione del suo male. Conti, bypassando qualsiasi sua forma di rigore e rispetto, la trasforma proprio in quello che lei non voleva rappresentare: la malata di cancro/guerriera. E quando lui sul palco esordisce con: “Sei di esempio per tante donne”, lei prontamente replica: ” Ma soprattutto noi donne dobbiamo essere d’esempio per tanti uomini”.

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