di Diego Perugini
E’ un’artista originale, che da anni segue un suo percorso fatto di dischi, buone canzoni, progetti e collaborazioni doc. Marianne Mirage, cesenate di nascita e milanese d’adozione, debutta nel 2016 con “Quelli come me”, quindi la ritroviamo fra le Nuove Proposte del Sanremo 2017 con “Le Canzoni Fanno Male”, scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle e Kaballà. Nello stesso anno apre i concerti di Patti Smith e condivide il palco con Benjamin Clementine, Brunori Sas e Tamino.
A seguire alcune incursioni nel mondo del cinema e un album sperimentale, “Mirage”, che avvicina la musica alla pratica dello yoga, di cui lei è insegnante. Più di recente scrive il brano “Amore mio” per il nuovo disco di Patty Pravo, previsto per il 2025 e prodotto da Taketo Gohara.
Insomma, una donna di talento, forse non così nota al grande pubblico ma molto apprezzata da uno zoccolo duro di fan. Che, chissà, magari potrebbe ampliarsi con “Teatro”, il suo nuovo lavoro, uscito da poco tempo.
Un disco di canzoni d’autrice, fra samba e beat, memorie anni ‘60 e ritmi svelti, accanto a momenti più pensosi ed evocativi. Con le tastiere di Marquis, produttore, compositore e arrangiatore, a tenere banco.
Marianne ha una voce duttile e sensuale, che racconta storie d’amore, tenerezza, sensualità, coraggio, speranza, femminilità e altro ancora.
Ecco, per esempio, la sessualità esplicita di “Due anime”: “E’ un’ode al sesso, nella sua forma più mistica e celebrativa. Una libertà risvegliata che dovremmo sempre coltivare, nella scrittura di canzoni come nella vita” spiega Marianne.
Per arrivare alla dolcezza di “Chiudi gli occhi”, forse la ballata chiave del nuovo lavoro: “Con parole dirette racconto la forza che una donna deve avere per fidarsi, per lasciarsi andare e per togliersi a volte da situazioni difficili. Le canzoni ci aiutano a liberarci, servono a prendere coraggio e non sentirci più sole. Ho pensato alla fiaba più famosa del mondo, che da sempre ci ha rese impaurite e senza scampo: quella di Cappuccetto Rosso. Dentro ognuna di noi c’è la stessa rabbia e forza del lupo, dipende solo da chi racconta la favola. Cappuccetto Rosso prima di tutte ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia e questo coraggio ci rende libere e forti”.
Ritroviamo, quindi, la delicata dedica al padre di “La canzone del vampiro” e la connessione con la natura e le emozioni di “Tramontana”, scritta durante un soggiorno in Puglia.
Mentre “Venere” lancia un messaggio di ottimismo: “Senza cuore il mondo cade. Non voglio vivere in mondo che ha perso la sua empatia verso l’umanità e la natura. Quando ho scritto questa frase ho pensato al presente. Questa canzone augura un ritorno all’amore universale con l’arrivo di Venere. Alla generosità, alla sensibilità e ala gentilezza: perché se perdiamo questi valori abbiamo perso la nostra unica ricchezza”.
Sino al singolo “Il cielo”, di cui è da poco disponibile su YouTube il videoclip, un suggestivo montaggio di immagini tratte dal live dell’8 gennaio al Piccolo Teatro di Milano. Una traccia vintage dall’arioso ritornello, con un testo riflessivo: “Quando abbiamo scritto questa canzone, io e Alessandro Germanò abbiamo pensato alla fede, quella che ti sorregge quando tutte le certezze sulle quali hai fatto sempre affidamento crollano. Credo che cercare una verità assoluta e affidarsi solo al cielo sia a volte un modo per ritrovare la spiritualità che abbiamo perso” conclude Marianne.
E invita tutti ai suoi prossimi concerti. Queste le prime date annunciate:
23/03 Roma – Teatro Garbatella
29/03 Cesena – Spazio Marte
30/03 Bologna – Locomotiv
03/04 Torino – Spazio 211
04/04 Biella – Circolo Sociale Biellese
09/04 Milano – Teatro Spazio 89
25/04 Barcellona – Libreria Byron