di Giordano Casiraghi
Così anche il Festival di Sanremo rende omaggio ai grandi. Verranno ricordati Battiato, Cocciante, Lucio Dalla, Gino Paoli, Domenico Modugno e ovviamente Pino Daniele, ma al Festival non poteva mancare Fabrizio De André, forse il cantautore più importante, capace di unire testi e musica ai massimi livelli. Le sue canzoni vengono portate in giro ormai da molti anni dalla Premiata Forneria Marconi, ma anche dal figlio Cristiano. Proprio quest’ultimo il 14 febbraio duetterà con Bresh nella serata delle cover per presentare “Creuza De Ma”, estratto dall’album omonimo del 1984, votato dalla critica miglior album dell’anno. E quell’album ha segnato un ulteriore passo avanti per tutta la canzone italiana, costruito insieme a Mauro Pagani che aveva già sperimentato la voglia di musica etnica e world, prima con il gruppo di Alia Musica e poi da solista con il suo primo album pubblicato dalla Ascolto di Caterina Caselli fino alla partecipazione con il superprogetto di Carnascialia.
Per Cristiano De André questa sarà la quinta volta sul palco del Teatro Ariston in occasione del Festival di Sanremo. La sua prima partecipazione risale al 1985, quando esordisce come cantante solista tra le Nuove Proposte con il brano “Bella più di me”, classificandosi quarto e conquistando il Premio della Critica. Nel 1993 ottiene il secondo posto assoluto, il Premio della Critica e il Premio “Volare” con “Dietro la porta”, mentre nel 2003 partecipa con “Un giorno nuovo”. Nel 2014, al 64° Festival di Sanremo, Cristiano vince il Premio della Critica “Mia Martini” e il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo con la canzone “Invisibili”.
Il progetto “DE ANDRÉ CANTA DE ANDRÉ”ha fornito occasione per la pubblicazione di quattro album:“De André canta De André – Vol. 1” (2009), “De André canta De André – Vol. 2” (2010), “De André canta De André – Vol. 3” (2017) e “De André canta De André – Storia di un impiegato” (2023).
Dopo Sanremo Cristiano è pronto per tornare in tournée con Osvaldo di Dio alle chitarre e Davide Pezzin al basso. Alle tastiere torna Luciano Luisi, che arrangiò i primi due volumi, e alla batteria arriva Ivano Zanotti. Cristiano stesso, non solo cantautore ma abile polistrumentista, suonerà la chitarra acustica e classica, il bouzouki, il pianoforte e il violino, accompagnando lo spettatore in un percorso che affronta la grande opera di Fabrizio.
Queste le prime date:
8 marzo all’Auditorium “10 settembre 1943” di Isernia
10 marzo al Teatro Arcimboldi di Milano
12 marzo al Teatro Cartiere Carrara di Firenze
13 marzo al Teatro Ponchielli di Cremona
16 marzo al Palaubroker di Bassano Del Grappa (Vicenza)
17 marzo al Teatro Colosseo di Torino
19 marzo all’Auditorium Della Conciliazione di Roma
21 marzo al PalaFacchetti di Treviglio (BG)
28 marzo al Teatro Galleria di Legnano (Milano)
29 marzo al Palaexpo Fevi di Locarno
11 aprile al Teatro Gesualdo di Avellino
12 aprile al Teatro Lyrick di Assisi (Perugia)
14 aprile all’EuropAuditorium di Bologna
15 aprile al Teatro Carlo Felice di Genova