Novanta prigionieri palestinesi sono stati rilasciati lunedì mattina presto come parte dell’accordo di cessate il fuoco. Tra coloro che sono stati liberati dalle prigioni israeliane vi sono 69 donne e 21 ragazzi adolescenti provenienti dalla Cisgiordania e da Gerusalemme, secondo quanto riferito da Hamas. La maggior parte dei detenuti, liberati dalla prigione di Ofer a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, è stata accolta da migliaia di persone in festa.
Il rilascio è avvenuto dopo la liberazione di tre donne israeliane che erano state tenute in ostaggio da Hamas in tunnel sotterranei sotto Gaza, dopo essere state rapite il 7 ottobre 2023. Tra loro c’è Emily Damari, 28 anni, cittadina britannica e israeliana, rilasciata insieme a Romi Gonen, 24 anni, e Doron Steinbrecher, 31 anni. Le donne sono state riunite con le loro madri dopo essere state consegnate al Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Con la cessazione dei combattimenti, centinaia di camion di aiuti si sono messi in fila per entrare a Gaza e consegnare rifornimenti ai suoi 2,3 milioni di residenti, il 90% dei quali è stato sfollato dal conflitto, molti più volte.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato di essere pronta a inviare gli aiuti tanto necessari a Gaza durante la tregua tra Israele e Hamas, ma che avrebbe bisogno di un “accesso sistematico” su tutto il territorio per farlo. Gran parte delle infrastrutture sanitarie della Striscia di Gaza è stata distrutta dai bombardamenti israeliani nel corso della guerra durata più di un anno.
La prima fase della tregua è entrata in vigore dopo un ritardo di tre ore, durante il quale gli aerei da guerra e l’artiglieria israeliani hanno continuato a bombardare la Striscia di Gaza. Almeno 13 persone sono morte, secondo le autorità sanitarie palestinesi. Al Jazeera ha riferito che almeno due missili hanno colpito una famiglia che viaggiava su un carretto trainato da un asino mentre cercava di tornare a casa.
Migliaia di palestinesi sfollati hanno iniziato a tornare nelle proprie abitazioni, molte delle quali sono state ridotte in macerie. Non esiste un piano dettagliato per governare Gaza dopo la guerra, né tantomeno per ricostruirla. Nove case su dieci sono state distrutte, così come scuole, ospedali, negozi, moschee e cimiteri.
Secondo la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco, che durerà 42 giorni, Hamas ha accettato di liberare 33 ostaggi, tra cui bambini, donne (comprese soldatesse) e uomini di età superiore ai 50 anni, in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
Nella seconda fase, i restanti ostaggi ancora vivi dovrebbero essere liberati e, in proporzione, sarà rilasciato un numero equivalente di prigionieri palestinesi. Israele si ritirerà completamente dal territorio. I dettagli sono soggetti a ulteriori negoziati, che inizieranno 16 giorni dopo l’avvio della prima fase.
La terza fase riguarderà lo scambio delle salme degli ostaggi deceduti e dei membri di Hamas, e sarà avviato un piano di ricostruzione per Gaza. Rimangono ancora incerte le disposizioni per la futura governance della Striscia.