Verso la conclusione La Milanesiana con il duo Canino e Ballista
Top

Verso la conclusione La Milanesiana con il duo Canino e Ballista

Siamo alla conclusione di una Milanesiana alla venticinquesima edizione, anche quest’anno arrivata a coprire serate oltre i confini della città.

Verso la conclusione La Milanesiana con il duo Canino e Ballista
Bruno Canino e Antonio Ballista foto di Giordano Casiraghi
Preroll

globalist Modifica articolo

29 Luglio 2024 - 23.46


ATF

di Giordano Casiraghi

Siamo alla conclusione di una Milanesiana alla venticinquesima edizione, anche quest’anno arrivata a coprire serate oltre i confini della città. Il 31 luglio la rassegna annuale ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi ospita al Piccolo Teatro Paolo Grassi di Milano (Via Rovello, 2), l’appuntamento “La timidezza e la pace” con Adania Shibli, Vincenzo Latronico, Antonio Ballista, Bruno Canino. Quest’anno La Milanesiana ha avuto appuntamenti di letteratura, musica e mostre a St.Moritz, Venaria Reale, Ascoli Piceno, Cesano Maderno, Livigno, Bormio, Bergamo, Sondrio e addirittura Budapest. Ingresso gratuito con prenotazione a https://www.eventbrite.it/e/biglietti-adania-shibli-vincenzo-latronico-antonio-ballista-bruno-canino-925251049797?aff=ebdsoporgprofile.

Sul palco del Teatro Paolo Grassi mercoledì 31 avremo Adania Shibli, nata nel 1974 in Palestina. È autrice di romanzi, racconti, lavori teatrali, saggi. Il suo romanzo Masās (Dār al-Ādāb, 2002) è stato tradotto in italiano con il titolo di Sensi (2007). Shibli è anche impegnata nella ricerca accademica e nell’insegnamento e attualmente divide il suo tempo tra Berlino e Gerusalemme. Con lei dialogherà Vincenzo Latronico, nato a Roma nel 1984, che ha pubblicato quattro romanzi con Bompiani; l’ultimo, Le perfezioni (2022), è in corso di traduzione in tanti paesi ed è stato selezionato nella dozzina del Premio Strega.

Leggi anche:  Il “nuovo” Omar Pedrini, fra teatro-canzone e ricerca della felicità

Come concerto il pubblico milanese avrà occasione di ascoltare il duo pianistico  Antonio Ballista e Bruno Canino. I due si preparano anche festeggiare i settant’anni di musica insieme. Il duo è considerato un grande punto di riferimento per le avanguardie nazionali e internazionali, hanno scritto per loro compositori come Berio, Stockhausen, Panni, Ligeti, Bussotti, Donatoni, Castaldi e Battiato. 

Abbiamo raggiunto Antonio Ballista per farci raccontare i dettagli della partecipazione insieme a Bruno Canino.

L’intervista a Antonio Ballista

Antonio anche quest’anno lei è presente alla Milanesiana. Che programma farete a quattro mani?

Come ogni anno, perché Elisabetta Sgarbi sa che ogni volta viene proposto un costruito per l’occasione. Io e Bruno Canino presentiamo un incontro tra Alfredo Casella e Gustav Mahler, dei ritratti cinematografici, situazioni di guerra. Faremo quattro pezzi dalla settima sinfonia di Mahler e uno di Casella che si chiama Pupazzetti e ricorda quei manichini del futurista Depero. Casella che ha trascritto Mahler è stato il primo a dirigerlo in Italia, poi per cinque anni nessuno lo ha più fatto. 

Leggi anche:  Levante torna con Opera Quotidiana: tra poesia, vita e rinascita

La eseguirete anche prossimamente?

Sì, ci stiamo preparando da mesi. Per niente semplice. Questo è solo un estratto di quello che eseguiremo in un festival in centro Italia.  A quattro mani sullo stesso pianoforte con situazioni difficili da eseguire, qualunque nota la devi suonare in una situazione coatta, a volte devi suonare con un braccio alzato perchè magari c’è la mano dell’altro che sta suonando. Parti che a volte si sovrappongono, a volte suono con la sinistra scavalcando il corpo dell’altro. In pratica viene messo in difficoltà tutto quello che ho imparato negli anni a suonare bene il pianoforte. In questo festival umbro dedicato a Puccini e Mahler noi faremo i tre atti centrali sui cinque che compongono l’intera sinfonia. 

Mentre sul piano personale quali altri appuntamenti a breve?

L’11 agosto partecipo alla XX edizione di Armonia della sera con Bach to Beatles, un programma originale che ho già presentato in più occasioni. È curioso che dopo una ventina di minuti il pubblico ha una percezione di uguale livello tra Bach e Beatles.

Leggi anche:  La canzone “Never Too Late” anticipa l’uscita del documentario omonimo sulla vita di Elton John

Lei ha conosciuto Franco Battiato, non ha mai pensato a un concerto con musiche sue?

Veramente, sempre per Milanesiana un paio d’anni fa al Conservatorio, abbiamo eseguito “Café Table Musik”, io e Lorna Windsor come soprano. Sempre con Windsor sono pronto a presentare un vero e proprio programma su Battiato dal titolo “I ritmi del cuore”, dove oltre a sue musiche come “Luna indiana” e “Cerco un giardino” presenteremo i leader che lui stesso aveva inciso nell’album “Come un cammello in una grondaia”. Album che contiene “Povera patria” che io stesso ho inciso agli Abbey Road Studio di Londra. 

Native

Articoli correlati