Selezionata la cinquina finalista del Premio Campiello 2024
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Selezionata la cinquina finalista del Premio Campiello 2024

Il vincitore verrà proclamato il 21 settembre a Venezia. Inoltre è stata annunciata la trionfatrice del Premio Opera Prima.

Selezionata la cinquina finalista del Premio Campiello 2024
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2 Giugno 2024 - 17.47 Culture


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Nell’Aula Magna ‘Galileo Galilei’ di Palazzo del Bo dell’Università di Padova è stata selezionata la cinquina finalista della 62/a edizione del Premio Campiello, concorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto.

Nel corso della cerimonia di selezione la Giuria dei Letterati ha votato tra gli 85 libri ammessi al concorso dal Comitato Tecnico: al primo turno Antonio Franchini con “Il fuoco che ti porti dentro” (Marsilio) e Emanuele Trevi con “La Casa del Mago” (Ponte alle Grazie), al secondo turno Michele Mari con “Locus Desperatus” (Giulio Einaudi editore), al terzo turno Federica Manzon con “Alma” (Giangiacomo Feltrinelli), al quinto turno Vanni Santoni con “Dilaga ovunque” (Laterza).

Sabato 21 settembre al teatro la Fenice di Venezia, selezionato dalla votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi, sarà proclamato Il vincitore del Premio Campiello. I Giurati vengono selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali, cambiano ogni anno e i loro nomi rimangono segreti fino alla serata finale.

Durante la selezione la Giuria ha inoltre annunciato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario: il premio è stato assegnato a Fiammetta Palpati con “La casa delle orfane bianche” (Laurana Editore).

La giuria, si legge nella motivazione, “riconosce originalità di linguaggio, di drammaturgia, di impianto e di tema. Tre donne che per occuparsi delle madri invecchiate – di cui sono ‘orfane’ da sempre – si ritirano in una casa di paese e danno vita a un microcosmo paradossale abitato da badanti, da suore e da toni surreali che reinventano una delle questioni più rimosse della contemporaneità, vale a dire l’accudimento dei genitori anziani”.

La Giuria dei Letterati è presieduta da Walter Veltroni ed è composta da autorevoli personalità del mondo letterario ed accademico quali: Pierluigi Battista, giornalista e scrittore, Alessandro Beretta, Critico letterario, giornalista, programmer cinematografico e promotore culturale, Federico Bertoni, docente di Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Bologna, Daniela Brogi, docente di Letteratura Italiana contemporanea all’Università per Stranieri di Siena, Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura, Edoardo Camurri, scrittore, autore e conduttore televisivo e radiofonico, Chiara Fenoglio, docente di Letteratura Italiana all’Università di Torino, Daria Galateria, scrittrice, accademica e traduttrice, Lorenzo Tomasin, Docente di Filologia Romanza all’Università di Losanna, Roberto Vecchioni, cantautore, scrittore, docente universitario ed Emanuele Zinato, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Padova.

Nel corso della cerimonia ha preso la parola Walter Veltroni, presidente della Giuria dei Letterati, che ha dichiarato: “Abbiamo lavorato con solidarietà e accanimento alla ricerca del meglio possibile, e sono felice di averlo fatto con questa Giuria. L’ultima volta che sono stato in questa aula, l’Aula Magna del Bo di Padova, è stato in occasione del conferimento della laurea alla memoria di Giulia Cecchettin. Mai come quella volta abbiamo potuto apprezzare il valore delle parole”.

Continua Veltroni: “Le parole sono importanti e anche noi qui oggi, con il Premio Campiello, celebriamo la bellezza delle parole. Le scegliamo, le scartiamo, ne adoriamo la bellezza; le parole sono la prova della libertà, con le quali si possono esprimere la ricchezza e il pluralismo delle opinioni e delle idee. Abbiamo cercato di usare le parole come antidoto alla cupezza di questi tempi; i fatti quotidiani spesso ci hanno aperto un ombrello grigio che solo le parole possono squarciare. La bellezza è l’antidoto. Cultura, parole e libertà, in fondo, sono la stessa cosa”.

Enrico Carraro, presidente della Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto, ha sottolineato che, grazie al grande lavoro di tutta la Giuria dei Letterati e del Presidente Veltroni, è stata selezionata la cinquina finalista che si contenderà la vittoria il 21 settembre a Venezia. Ha aggiunto che, negli anni, il Campiello ha saputo rinnovarsi continuamente, abbracciando innovazione e sostenibilità, come testimonia il primo report sull’impatto positivo del Premio sul Paese.

Carraro ha poi espresso i suoi complimenti ai finalisti e un sentito ringraziamento alla Giuria per il loro prezioso impegno nella selezione delle opere, sempre fondamentale per garantire l’alto livello qualitativo che contraddistingue da sempre il Campiello. Ha sottolineato che il Premio, più che un semplice concorso, è un vero e proprio “progetto continuativo” che si sviluppa durante tutto l’anno attraverso iniziative e appuntamenti, grazie anche ai partner e alle numerose collaborazioni. Ora entra nel vivo la competizione: la giuria popolare avrà l’ultima parola con un verdetto insindacabile, a dimostrazione dei valori di terzietà, indipendenza e trasparenza che da sempre ispirano il Premio Campiello.

Leopoldo Destro, presidente Confindustria Veneto Est, ha affermato: “Il Premio Campiello è il riferimento imprescindibile per la migliore cultura letteraria italiana e un esempio avanzato di progetto culturale, che parte dal nostro territorio veneto, di cui come Confindustria Veneto Est siamo orgogliosi di contribuire fin dalla sua fondazione. Dei libri, della lettura, oggi più che mai ne avvertiamo il bisogno – in questa stagione difficile nel mondo – dove riemergono tentazioni di scontri, contrapposizioni, guerre. La cultura è un lievito che può invece rigenerare il dialogo, i valori umani e con essi la pace e la crescita delle persone e delle comunità.

Infine, ha concluso affermando che il Premio Campiello in questi 62 anni ha creato ponti, promosso una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato e favorito il coinvolgimento diretto del pubblico dei lettori, che ne hanno sempre premiato le scelte. Ha espresso la convinzione che continuare a investire nella cultura e nell’impresa sia la chiave per il futuro, un fattore decisivo di democrazia e di crescita per le future generazioni.

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