Polemica infinita. Più di 450 ebrei che lavorano ad Hollywood hanno firmato una lettera aperta in cui condannano il discorso fatto nella Notte degli Oscar dal regista de `La Zone d’Interess´, Jonathan Glazer, nel ricevere la statuetta per il Miglior Film Internazionale.
L’elenco dei co-firmatari, pubblicato da Variety, include attori come Debra Messing e Tovah Feldshuh, registi come Eli Roth e Rod Lurie), produttori come Lawrence Bender, Amy Pascal, Hawk Koch e Sherry Lansing e moltissimi altri professionisti del settore.
Nella lettera aperta si legge: “Rifiutiamo che la nostra ebraicità venga derubata allo scopo di tracciare un’equivalenza morale tra un regime nazista che ha cercato di sterminare una razza di persone e una nazione israeliana che cerca di evitare il proprio sterminio. Ogni morte civile a Gaza è tragica. Israele non prende di mira i civili. Ha preso di mira Hamas. Il momento in cui Hamas rilascerà gli ostaggi e si arrenderà sarà il momento in cui questa guerra straziante finirà. Ciò è vero sin dagli attentati di Hamas del 7 ottobre”.
Glazer, che nel suo discorso agli Oscar aveva in sostanza detto di non volere che la propria ebraicità e l’Olocausto siano usati per giustificare la guerra di Israele, ha rifiutato di commentare. L’intervento di Glazer aveva ricevuto applausi al Dolby Theatre. Ma nei giorni successivi il discorso è diventato un caso, scantenando l’indignazione di componenti della comunità ebraica e di adetti ai lavori di religione ebraica.
Ora nella lettera aperta si sottolinea: “L’uso di parole come `occupazione´ per descrivere una popolazione indigena, Il popolo ebraico, che difende una patria che risale a migliaia di anni fa e che è stata riconosciuta come Stato dalle Nazioni Unite, distorce la storia. Dà credito alla moderna diffamazione del sangue che alimenta un crescente odio antiebraico in tutto il mondo, negli Stati Uniti e a Hollywood. L’attuale clima di crescente antisemitismo non fa altro che sottolineare la necessità dello Stato ebraico di Israele, un luogo che ci accoglierà sempre, come nessuno Stato ha fatto durante l’Olocausto descritto nel film di Glazer”.
Uno dei cofirmatari, l’attore di “Stranger Things” e “Fleabag” Brett Gelman, parlando di quanto detto da Glazer nella Notte degli Oscar, ha sottolineato a `Variety´: “Non c’era alcuna preoccupazione su come avrebbero reagito gli ebrei a un discorso del genere, a quell’applauso rivolto a quelle spille rosse (diversi partecipanti all’Oscar, tra cui Mark Ruffalo e Billie Eilish, indossavano una spilla rossa di Artists4Ceasefire, per chiedere il cessate il fuoco di Israele su Gaza, ndr.) quando i nostri ostaggi non sono stati nemmeno menzionati, ed è semplicemente incredibilmente doloroso, incredibilmente doloroso”, ha detto Gelman. «È davvero sconcertante per me che le persone abbiano scelto di tacere quella notte».
Il rabbino Marvin Hier, due volte vincitore dell’Oscar e fondatore del Centro Simon Wiesenthal, ha affermato di essere rimasto sconvolto non solo dalle parole di Glazer ma anche dalla reazione del Dolby Theatre. «Non potevo crederci», ha detto Hier. “Se non sapessi, avrei pensato che si trattasse di una manifestazione di Hamas. Dov’era il pubblico? La gente avrebbe dovuto alzarsi e fischiare”.