La Procura di Roma ha rigettato l’istanza di riapertura dell’indagine sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto il 2 novembre 1975 a Ostia. Nell’atto, depositato nel marzo 2023, si chiedeva di accertare a chi appartenessero i tre Dna individuati dai carabinieri del Ris nel 2010 sulla scena del crimine.
La richiesta di riapertura degli accertamenti era stata avanzata dall’avvocato Stefano Maccioni, a nome del regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti. Nel provvedimento con cui viene rigettata l’istanza il pm Francesco Minisci afferma che gli spunti «valutati alla luce delle imponenti attività svolte» nel vecchio procedimento «non sono idonei a consentire l’attivazione della procedura di riapertura delle indagini».
Per la Procura capitolina si tratta di elementi «aventi natura eterogenea quanto alla tipologia e generica quanto alla portata, per alcuni aspetti non focalizzati sull’omicidio ma riguardanti episodi di contorno, talora ripetitivi di attività già svolte e orientati verso soggetti già valutati, aventi ad oggetto profili già presenti nell’atto di opposizione depositato nel procedimento definito con ordinanza di archiviazione» e «riferiti ad un raggio investigativo dal carattere sostanzialmente perlustrativo, che non appaiono utili ad aggiungere altri elementi alla mole e alla completezza di indagini (già svolte dall’Ufficio e valutate dal gip di Roma), tanto da condurre alla prosecuzione delle indagini».
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