Zelensky no. Ma Blanco alterato che distrugge il palco dell'Ariston sì. Che bel Paese il nostro!
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Zelensky no. Ma Blanco alterato che distrugge il palco dell'Ariston sì. Che bel Paese il nostro!

Al signorino vorrei spiegare tre cosette. La prima, i tecnici audio stanno lavorando e si meritano rispetto. Se non riuscivi a cantare interrompevi l'esibizione. La seconda...

Zelensky no. Ma Blanco alterato che distrugge il palco dell'Ariston sì. Che bel Paese il nostro!
Blanco distrugge il palco di Sanremo
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

8 Febbraio 2023 - 10.15


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 “Visto che non andava la voce ho cercato di divertirmi, perché la musica è la musica, bisogna divertirsi, la cosa bella della musica è che non bisogna sempre seguire uno schema. Ci sono delle volte che le cose non vanno bene, in questo caso non si sentiva la voce. Se si può rifare la faccio volentieri”.

Distruggere è sinonimo di divertirsi? Ottimo! Neppure si scusa…

Che bel Paese il nostro. Voi direte, è Sanremo mica l’Italia. E invece mi permetto di dissentire: Sanremo è lo specchio più sincero delle nostre ipocrisie e miserie.

Settimane a discutere se fosse il caso di leggere un messaggio del presidente Zelensky (un messaggio che sarebbe stato un appello alla pace e un ringraziamento sincero per gli aiuti ricevuti dall’Italia, durante questa guerra voluta e causata dalla Russia) ma ieri tutti abbastanza sereni davanti allo scempio fatto da Blanco. Un ragazzetto che dopo aver vinto la kermesse l’anno scorso (insieme alla bellissima voce di Mahmood) si deve essere montato la testa fino a non usarla più, e credere che distruggere l’allestimento del palco dell’Ariston fosse una genialata. La motivazione sarebbe che sentiva un ritorno in cuffia. Ovviamente un motivo valido per prendere a calci tutto. Uno spettacolo indecente andato in onda in eurovisione e pagato dai contribuenti.

Leggi anche:  Sanremo si reiventa: verso un festival diffuso tra tradizione e innovazione

Al signorino vorrei spiegare tre cosette. La prima, i tecnici audio stanno lavorando e si meritano rispetto. Se non riuscivi a cantare interrompevi l’esibizione. Stop. 

Secondo: nessun altro lavoratore del teatro deve mettersi a pulire lo scempio di fiori che hai causato.

Terza e ultima cosa. Il festival è visto anche da bambini e ragazzini molto giovani che sono spesso portati a emulare i gesti dei propri idoli. Che insegnamento hai dato loro? La sceneggiata di ieri è violenza. Senza parlare dei fiori e della loro simbologia. Calci alla bellezza. Vandalismo senza neppure la buona causa dell’ambientalismo. Il messaggio che è passato è: se le cose non vanno come vuoi tu, distruggi tutto che appari un gran fico.
Le rockstar distruggevano le loro chitarre: tu hai distrutto qualcosa che non è tuo.

Caro Blanco, hai già vinto anche quest’anno. Il premio per il più viziato e prepotente. Fuori!

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