Una serata indimenticabile tenutasi in un luogo che da molti viene chiamato il “Colosseo africano”, ad El Jem, nel cuore della Tunisia, si erge uno dei simboli della cultura, della civiltà e della bellezza, patrimonio Unesco.
Attraversando le arcate illuminate da fiaccole e giochi di luce proiettati sul cielo stellato, incantati dalle ombre e dalle tracce di storia che ci rimandano ad epoche lontane, emozioni antiche e incredulità per la bellezza universale che ha lasciato traccia ovunque, così come lo spettacolo andato in scena il 23 settembre. Quintetto d’archi dell’Orchestra Filarmonica della Calabria, impegnato nell’esecuzione delle musiche delle colonne sonore della filmografia di Pier Paolo Pasolini, tra cui Bach, Chopin, Mozart e Beethoven.
A lui, ad uno dei geni della letteratura italiana è dedicata la prima parte dell’evento, ideato, voluto ed organizzato dal Maestro Filippo Arlia, quarta edizione del “Fortissimo Festival”. Sul palcoscenico una grande coppia del teatro italiano, il mito del teatro Gabriele Lavia e una affascinante e magnetica Federica Di Martino. Alle spalle del pubblico le antiche gradinate e di fronte come scenografia i tre ordini di arcate dell’anfiteatro e poi l’incipit di una voce affabulatrice e coinvolgente, quella del Maestro Lavia, che interpreta “ Supplica a mia madre”, una delle poesie più intese e emozionanti di Pasolini e poi “ A un Papa”, ed è proprio su questa poesia che Lavia colpisce dritto al cuore quando recita una delle frasi più intense e caustiche di Pasolini:“ Lo sapevi, peccare non significa fare il male: non fare il bene, questo significa peccare”. Si riparte con la musica e poi a seguire Federica Di Martino, smoking nero e sguardo che non perdona recita la poesia “Alba meridionale”, un pugno allo stomaco, versi di denuncia e di passione. Un susseguirsi di applausi, musica e poesie tradotte per il pubblico francofono su un maxischermo in francese. Pasolini, grazie ai suoi versi ci porta in giro per la sua Roma grazie ai due interpreti d’eccezione: “Serata romana”, “Verso le Terme di Caracalla”, “Sesso consolazione della miseria”, “Il mio desiderio di ricchezza”, “Trionfo della morte”.
La luna è sempre più alta sul cielo tunisino e la seconda parte della serata omaggia Ennio Morricone, lo straordinario compositore ormai patrimonio del mondo intero, italiano orgoglioso e ambasciatore del talento italiano. Ad eseguire il programma musicale l’Orchestra Filarmonica della Calabria diretta dal Maestro Filippo Arlia, anima del Festival e del gemellaggio con il Conservatorio Ben Arous di Tunisi, un repertorio coinvolgente come solo le musiche di Morricone sanno essere: C’era una volta il West, Per un pugno di dollari, Malena, Nuovo Cinema Paradiso, Metti una sera a cena, il buono, il brutto e il cattivo e altre. Applausi da parte del pubblico internazionale ed un bis che sarebbe potuto durare moltissimo per gli spettatori.
E’ difficile uscire da un luogo così suggestivo, è difficile smettere di emozionarsi attraverso la musica e la poesia, è facile sentirsi fortunata per essere qui, è facile amare un paese così bello come la Tunisia, è facile sorridere al pubblico che ha affollato la platea. La notte si fa più scura ma le frasi di Pasolini sono stampate nella mia memoria e questa volta sono vive e hanno la voce di Federica Di Martino e Gabriele Lavia, sono nel mio cuore le loro interpretazioni e così grazie ad un’arte straordinaria come il teatro e la recitazione diventano eterne. La musica di Morricone mi accompagna ancora, gli archi, gli ottoni, il Coro Lirico Siciliano sono tracce indelebili nella mia testa. La Tunisia ci ha accolto con grande calore e il progetto del Direttore Arlia è di portare altre edizioni del “Fortissimo Festival” e la prossima estate il Festival Lirico dei Teatri di Pietra. Il Mediterraneo è a 40 km, il mare ci separa ma la cultura ci unisce per sempre e da sempre!