Primo Levi: una Graphic Novel per raccontare la sua storia
Top

Primo Levi: una Graphic Novel per raccontare la sua storia

"Una stella tranquilla. Ritratto sentimentale di Primo Levi" verrà presentata da Pietro Scarnera , il 22 Febbraio, presso la Libreria Fenice di Carpi

Primo Levi: una Graphic Novel per raccontare la sua storia
Preroll

redazione Modifica articolo

18 Febbraio 2022 - 15.52 Culture


ATF

Primo Levi, grande testimone della Shoah. Verrà presentato il 22 febbraio, anniversario della sua partenza dal Campo di Fossoli verso quello di Auschwitz, presso la Libreria Fenice di Carpi, una graphic novel dedicata a Primo Levi. La fondazione Fossoli ha voluto ricordare attraverso una storia, intitolata “Una stella tranquilla. Ritratto sentimentale di Primo Levi”, la figura del chimico e scrittore torinese, ritratto dalla mano di Pietro Scarnera, tra i fondatori del web magazine di informazione a fumetti Graphic News.

La narrazione, ricorrendo a foto, copertine di libri e illustrazioni digitali, può essere definita come un ibrido tra una biografia e una fiction che ripercorre la sua vita e gli episodi da lui stesso raccontati, dalla stesura di “Se questo è un uomo” a quella di “I sommersi e i salvati”, interrompendosi appena prima della mattina dell’aprile dell’87 in cui Levi si tolse la vita.    

“Eravamo partiti dal Campo di Concentramento di Fossoli di Carpi il 22 febbraio 1944, con un convoglio di 650 ebrei di ambo i sessi e di ogni età. Il più vecchio oltrepassava gli 80 anni, il più giovane era un lattante di tre mesi”, sono queste le parole scritte da Primo Levi e Leonardo De Benedetti, a testimoniare la partenza del primo convoglio di internati ebrei italiani dal campo di concentramento di Fossoli verso quello di sterminio polacco, nel “Rapporto sulla organizzazione igienico-sanitaria del campo di concentramento per ebrei di Monowitz”, commissionato ai due dalla autorità russe nel ’45 e pubblicato nel ’46 su una rivista medica torinese.

Leggi anche:  Tanno: il racconto sul cavallo tanto amato da Giovanni Lindo Ferretti

“Appena il treno giunse ad Auschwitz (erano circa le ore 21 del 26 febbraio 1944) la comitiva fu divisa in tre gruppi: uno di uomini giovani e apparentemente validi, del quale vennero a far parte 95 individui: un secondo di donne, pure giovani – gruppo esiguo, di sole 29 persone – e un terzo, il più numeroso di tutti, di bambini, di invalidi e di vecchi. E, mentre i primi due furono avviati separatamente in Campi diversi, si ha ragione di credere che il terzo sia stato condotto direttamente alla camera a gas di Birkenau e i suoi componenti trucidati nella stessa serata”.

Native

Articoli correlati