Sanremo 2022: Boom di ascolti per la prima serata con 10,9 milioni di spettatori. Miglior share dal 2002
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Sanremo 2022: Boom di ascolti per la prima serata con 10,9 milioni di spettatori. Miglior share dal 2002

L'anno scorso l'ascolto medio della prima parte era stato di 8 milioni 363 mila spettatori pari al 46.6%. La prima parte della prima serata del festival ha avuto il 54.5% con 13 milioni 805 mila spettatori, la seconda il 55.4% con 6 milioni 412 mila.

Sanremo 2022: Boom di ascolti per la prima serata con 10,9 milioni di spettatori. Miglior share dal 2002
Fiorello, Ornella Muti e Amadeus durante la prima serata di Sanremo 2022
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2 Febbraio 2022 - 10.34


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La prima serata Sanremo 2022 è stata un successo vero: ed è subito buona la prima per Amadeus e compagni. Sono stati 10 milioni 911 mila, pari al 54.7% di share, i telespettatori che hanno seguito in media ieri su Rai1 la prima serata del festival di Sanremo 2022.

L’anno scorso l’ascolto medio della prima parte era stato di 8 milioni 363 mila spettatori pari al 46.6%. La prima parte della prima serata del festival ha avuto il 54.5% con 13 milioni 805 mila spettatori, la seconda il 55.4% con 6 milioni 412 mila. Nel 2021 la prima parte della prima serata del festival aveva fatto segnare 11 milioni 176 mila spettatori con il 46.4%, la seconda 4 milioni 212 mila con il 47.8%.

Se l’Italia si è ‘ritrovata’ nel Mattarella bis al Quirinale, il terzo mandato di Amadeus a Sanremo riparte dal “Mattarella dell’intrattenimento”: arriva Fiorello e il festival decolla. Mascherina nera tempestata di brillantini, termoscanner alla mano, lo showman entra dall’esterno del teatro, misura la febbre agli spettatori, al maestro Leonardo de Amicis, al direttore di Rai1 Stefano Coletta, accolto dall’ovazione del pubblico in sala: “Mi siete mancati, sono la vostra terza dose, sono il booster dell’intrattenimento”.

Questa intanto la classifica provvisoria, sulla base del voto della sala stampa (un terzo per la carta stampata, un terzo per il web e un terzo per le radio) alla fine della serata di apertura del festival di Sanremo, durante la quale si sono esibiti i primi dodici cantanti in gara: Mahmood & Blanco, La Rappresentante di Lista, Dargen D’Amico, Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Noemi, Michel Bravi, Rkomi, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Giusy Ferreri, Yuman, Ana Mena.

A fare gli onori di casa un commosso Amadeus. “O è l’età, dato che sto per compiere 60 anni, oppure è la presenza del pubblico: ci siete mancati tantissimo. Bentornati”, ha detto il conduttore e direttore artistico dando il via alla manifestazione.

A torso nudo, con i tatuaggi bene in vista, e pantaloni di pelle nera, Achille Lauro fa la sua comparsa sul palco dell’Ariston per aprire la gara dei Big con la sua Domenica insieme all’Harlem Gospel Choir. “Mi metto accanto a lui – scherza Amadeus – perché in questo momento fa audience”.

Abito lungo-bianco argento, una pioggia di ricami e cristalli swarovski, la scollatura senza spalline, Ornella Muti scende per la prima volta le scale dell’Ariston: è lei la co-conduttrice della prima serata del Festival di Sanremo. “La discesa era difficile, se puoi però la rifaccio”, dice ad Amadeus. “Sei stata bravissima”, la rassicura il direttore artistico.

L’emozione è contagiosa sul palco dell’Ariston. Entra in scena Gianni Morandi, che torna a Sanremo in gara dopo 22 anni e a dieci dall’esperienza da conduttore, e mostra segni di commozione sul volto quando viene accolto dall’applauso caloroso del pubblico. “Un mito della canzone italiana” lo definisce Amadeus, introducendo l’esibizione di Morandi sulle note di Apri tutte le porte, scritta per lui da Jovanotti e arrangiata da Mousse T. E alla fine grida ‘Fantasanremo’, per la felicità dei partecipanti al fantagioco dedicato al festival.

Al Festival di Sanremo – la prima serata e per le serate successive – le donne dell’orchestra vestono abiti da sposa della collezione Atelier Emé.

“Mi siete mancati, sono la vostra terza dose, sono il booster dell’intrattenimento”: Fiorello entra in scena dall’esterno dell’Ariston brandendo un termometro con cui misura la febbre agli spettatori, e fa immediatamente quello che gli riesce meglio, lo scaldapubblico e ironizza sull’amico Amadeus stalkerizzatore che lo ha marcato stretto per riaverlo all’Ariston. “Non ti voglio vedere più, se non al funerale”, scherza lo showman. “Mi sento un po’ Mattarella: neanche lui voleva tornare, aveva fatto i suoi piani, voleva fare The Voice Senior”, scherza Fiorello sul palco dell’Ariston e poi chiama l’applauso per il presidente della Repubblica. Fiorello ironizza anche su Draghi: “Ci voleva andare al Quirinale, aveva già preparato il discorso di fine anno a banche unificate”.

Da Vedrai vedrai a Disperato, da Com’è triste Venezia a Perdere l’amore: il medley di ‘brani tristi’ cantati a ritmo travolgente da Fiorello con la complicità della perfetta spalla Amadeus travolge l’Ariston. “E’ un periodo molto triste ma la tristezza va combattuta: c’è tristezza? E uno fa buonumore. Ci sono le canzoni tristissime? E uno le canta in maniera allegra”, è la ricetta dello showman, che coinvolge anche Amadeus e Stefano Coletta, direttore di Rai1, in un “bacio beneaugurante” con tanto di mascherina Ffp2 e labbra posticce, citazione del bacio che tempo fa stampò sulla bocca dell’allora direttore di Rai1 Fabrizio Del Noce. Gag di Fiorello sui no vax: alza il braccio, dice di sentire dolore e sottolinea: “Attenzione, è il vaccino, sono i poteri forti, è il grafene…”.

Il festival di Sanremo, per voce di Amadeus, ricorda Tito Stagno. “Ci ha portato sulla Luna. Un gentiluomo, uno dei volti più amati. Il suo nome rimane legato allo sbarco sulla Luna, a edizioni storiche della Domenica Sportiva, a interviste importanti. Lo porteremo sempre nel cuore”, ha detto il conduttore e direttore artistico.

Ogni promessa è debito. E così Amadeus esce dall’Ariston per andare a prendere i Maneskin in albergo, come gli aveva detto convincendoli a tornare al festival dopo la vittoria dell’anno scorso. Guidando una golf car elettrica, Ama, vestito da chauffeur, ha portato i ragazzi in teatro guidando per le strade di Sanremo. La prima standing ovation di questa edizione del festival l’Ariston la tributa proprio ai Maneskin. La band romana che dopo la vittoria di undici mesi fa è andata alla conquista del mondo ha riproposto Zitti e Buoni, con la quale hanno anche vinto l’Eurovision Song Contest. “A noi sembra l’altro ieri di essere stati su questo palco. È bellissimo, questa accoglienza è meravigliosa e lo rende ancora più speciale”, ha detto Damiano a nome di tutta la band.

Si commuove Damiano, il frontman dei Maneskin, alla fine della seconda uscita del gruppo. Il cantante, dopo aver cantato il brano ‘Coraline’ e aver ricevuto il tributo del pubblico, si commuove fino alle lacrime. Amadeus lo applaude e lo abbraccia.

Numero 6 nel ranking mondiale Atp, Matteo Berrettini si è preso l’applauso dell’Ariston: “Non hai sentito il mio battito cardiaco: grazie a tutti, questo è palcoscenico diverso per me, non ho la racchetta, non mi sento tanto a mio agio…”, sorride il tennista romano, elegante nello smoking. “Davanti a te – gli dice Amadeus – ci sono solo fuoriclasse come Djokovic, Federer, Nadal, ma prima o poi andranno in pensione”. E Berrettini: “Ci sto provando a batterli mentre sono ancora in tour”. Agli Australian Open, dove è stato poi superato in semifinale da Rafa Nadal, “il pubblico non era così. Dopo quattro ore e passa di battaglia ho tirato fuori l’adrenalina, la cattiveria e ho usato l’energia per vincere la partita e questo credo che sia stato apprezzato”. Con la fidanzata Ajla si vedono “ai tornei, lei vive in Florida, io in Europa, la mia vita è sempre in giro”. Sul palco arriva Fiorello, che ha lavorato con papà Luca Berrettini e saluta tutta la famiglia del tennista in platea. Lo showman ricorda quando da ragazzino sognava di praticare questo sport (“ma mio padre mi disse: o mangiamo, o giochi a tennis”) e rivolge un appello a giovani: “Avvicinatevi a questo sport, oggi è diventato accessibile”.

Una carrellata degli attori e registi con cui ha lavorato in 50 anni di carriera e oltre 200 film: è l’omaggio al cinema che Ornella Muti fa sul palco dell’Ariston. Sullo sfondo scorrono i volti, “Ugo Tognazzi sapeva che ero timida, spaventata, mi ha fatto da fratello maggiore, era molto ironico, generoso, divertente, cucinava per tutta la troupe”; Alberto Sordi “allegro, simpatico, ironico, stare con lui era come stare con uno di noi”; Paolo Villaggio “favoloso, molto intelligente, spiritoso, anche molto cinico”; Massimo Troisi “aveva fame di vita, era come se avesse un tempo che sapeva poteva scadere da un momento all’altro”. E poi Tony Musante, “sospettoso”, Alain Delon, “bello”, Gerard Depardieu, “un vortice”, Sylvester Stallone, “unico”, Francesco Nuti, “un ragazzo molto semplice, legato alle sue radici, lo saluto con tanto amore”. E poi l’appello dell’attrice: “Mi raccomando, andate a cinema, a teatro, ci regalano emozione e magia”.

Tutti in piedi a ballare con i Meduza e Hozier con la hit mondiale Tell It To My Heart.

Quest’anno c’è anche il palco sull’acqua: dalla Costa Toscana Orietta Berti, vestita di rosso fuoco, e Fabio Rovazzi lanciano Colapesce Dimartino con un’altra hit dello scorso anno, Musica leggerissima.

“La natura va un po’ protetta e preservata: è importante lasciare il mondo in modo migliore di come l’abbiamo ridotto”. Ornella Muti porta sul palco dell’Ariston le sue riflessioni sull’ambiente. “Ci sono associazioni che lo sostengono – spiega l’attrice – e io ne ho scelta una che è un progetto: permette di regalare un albero o un bosco. Ho deciso di regalare un albero a te – dice ad Amadeus – e alle altre compagne di viaggio. Il tuo albero è una quercia, si trova nel sud Italia e lì verrà cresciuta e protetta con amore. Lo devono fare tutti, è un dono che fa bene a chi lo riceve ma anche a chi lo fa”.

Il festival di Sanremo omaggia Franco Battiato. Sul sipario è stato proiettato un estratto de “La cura” del cantautore, scomparso a maggio dello scorso anno, dal Festival 2007. L’orchestra, diretta dal maestro Leonardo De Amicis, ha accompagnato parte del video.

E’ un Fiorello “con la faccia del premiatore” a consegnare ad Amadeus, al terzo festival, il premio ‘Città di Sanremo’. “Te lo meriti tutto, con tutto il cuore”, dice all’amico. “Sono senza parole, ci tengo molto, sono stati tre anni che non dimenticherò mai”, commenta il direttore artistico. Fiorello approfitta della presenza sul palco del sindaco Alberto Biancheri per ironizzare sui lavori stradali: “Mettiamo una buona parola sulla strada per arrivare qui a Sanremo.. almeno c’è una cosa buona, la gente fa la quarantena in coda”. Lo showman fa il panegirico di Amadeus, “ha svecchiato la Rai, con un cast da Gianni Morandi ad Aka 7even, da Highlander al pokemon. Ma vorrei dire che tutto ciò che è anziano è bello. La Rai è un po’ anzianotta, ma è rassicurante per i giovani: sanno che quando invecchieranno la Rai è sempre lì che ti aspetta, perché un canone è per sempre”.

In gara i primi 12 big: Achille Lauro con Harlem Gospel Choir, Yuman, Noemi, Gianni Morandi, La Rappresentante di Lista, Michele Bravi, Massimo Ranieri, Mahmood & Blanco, Ana Mena, Rkomi, Dargen D’Amico, Giusy Ferreri.

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