E’ morta a 93 anni Lina Wertmuller. La regista, grande protagonista del cinema italiano, ha firmato commedie passate alla storia come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Pasqualino settebellezze” e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”.
Nel 2019 aveva ricevuto l’Oscar alla carriera. La notizia della morte è stata data via social da un amico di famiglia.
Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich, ma per tutti Lina Wertmuller, era nata a Roma il 14 agosto del 1928 da un avvocato lucano di lontane origini svizzere e da madre romana. E’ stata la prima donna ad avere una nomination all’Oscar per la miglior regia (una delle tre nomination ricevute per “Pasqualino Settebellezze” nel 1977), statuetta poi ricevuta alla carriera nel 2019, per la cerimonia che si è tenuta poi nel 2020.
Dopo essersi iscritta a una scuola di teatro a 17 anni e aver fatto la burattinaia, era entrata nel mondo del cinema grazie alla sua grande amicizia con Flora Carabella, sua compagna di scuola che sarebbe diventata la moglie di Marcello Mastroianni. Lei l’aveva spinta a frequentare Cinecittà e dintorni, così come lei le aveva fatto conoscere Federico Fellini con cui avrebbe lavorato come aiuto regista ne “La dolce vita”.
Lina Wertmuller si era fatta le ossa artisticamente rubando segreti a maestri come Giorgio De Lullo e Garinei e Giovannini, lavorando per il grande e piccolo schermo tra commedia e cinema d’impegno, satira e realismo popolare. Nel 1956 era stata tra gli autori della prima “Canzonissima” per la Rai ma sui set cinematografici con il suo piglio determinato e la voglia di imparare in fretta era diventata una figura nota, amica di persone come Suso Cecchi d’Amico, Luchino Visconti, Marcello Mastroianni, Enzo Garinei, Franco Zeffirelli (con cui scrisse la sceneggiatura di “Fratello sole, sorella luna”) e Francesco Rosi.