Dacia Maraini: "L'omicidio di Willy risultato di una cultura fascista, di una mentalità primitiva"

La scrittrice su La Stampa: "Il fascismo non esiste più, ma esiste la cultura fascista, basata sul superomismo, cioè l'uomo superiore agli altri per la forza"

Dacia Maraini
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11 Settembre 2020 - 13.50


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In un articolo su la Stampa, la scrittrice Dacia Maraini ha commentato l’omicidio di Willy Monteiro, scrivendo che “c’è sempre chi crede nella forza come unica ragione per superare, vincere, dominare gli altri ma adesso si sentono più legittimati”. 

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La scrittrice sottolinea che “il fascismo come fenomeno non c’è più ma la cultura fascista c’è ancora”. Una cultura basata, secondo la scrittrice, “sul superomismo, cioè l’uomo superiore agli altri per la forza. Non per l’intelligenza, la cultura, la competenza. Ma per la forza, la forza bruta”. Questa, spiega la Maraini, è “una mentalità molto primitiva, è quella degli animali”. 
Per la Maraini, però, “noi vogliamo essere superiori, diciamo che discendiamo da Dio, siamo fatti da una divinità, sacra. Ma dietro c’è sempre la cultura. Basata sull’idea che ci sono razze superiori. Andatevi a leggere la teoria della razza, quella fascista non nazista. L’ho riletta di recente, è impressionante: le razze esistono, ci sono quelle superiori che hanno diritto di depredare quelle inferiori. Quando dico fascista non è una cosa vaga, è una mentalità, un modo di vedere il mondo. Questi ragazzi sono lì, perché ci sono ancora degli strascichi. Certo, c’è anche ignoranza e tanta confusione. Ma è una cultura che esiste ancora”, conclude la scrittrice.

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