Un personaggio decisamente scomodo che divide ma che, sicuramente, non le manda a dire: “La tv l’ho padroneggiata dal primo istante, ho fatto quello che volevo fare sempre e comunque. Ma quando non l’ho più potuto fare mi sono fatto da parte”.
Lo ha detto Gabriele Rubini, ossia Chef Rubio, al Festival del Giornalismo Alimentare, intervistato dal direttore della manifestazione, Massimiliano Borgia, parlando dei suoi viaggi negli ultimi quattro mesi.
Lo chef è stato prima in Sri Lanka (“dove ho scoperto che c’è una lobby indiana che gestisce con lo Stato le coltivazioni di tè”), poi in Iran (“che vi invito a visitare”), e infine a Gaza.
Proprio lì “sono riuscito a entrare facilmente in carcere per diversi giorni -racconta Rubio- portando anche delle macchine fotografiche. In carcere i detenuti vengono chiamati ospiti, e hanno un cuoco che cucina per loro in maniera sublime. Un giorno abbiamo fatto un “incontro” tra pasta al pomodoro, riso al curry e pollo, e abbiamo parlato della differenza tra i due popoli, che non c’è”.
Secondo il noto cuoco “il cibo non si esaurirà mai. Speriamo che si esaurirà invece prima o poi questo filone di programmi culinari che qualche volta riescono a centrare l’obiettivo altre volte no”.
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