Da undici anni e lì, ad incantare chi entra al Grand Hotel Villa Igiea di Palermo. Ma adesso il dipinto di Giovanni Boldini, che nel 1924 rese immortale il volto di donna Franca Florio e la “Palermo felicissima” della Belle Époque sarà venduto e lascerà la città. Il 4 marzo, nel complesso del Vittoriano di Roma, sarà inaugurata una retrospettiva sull’artista ferrarese e inizierà la procedura di vendita dell’opera che Francesco Bellavista Caltagirone aveva riportato a Palermo per 800mila euro nel 2006. Base d’asta: un milione di euro. Alla notizia, pubblicata da Repubblica.it nelle pagine di Palermo, il web è in rivolta.
“Abbiamo pensato che potesse essere la vetrina ideale per aprire le procedure di vendita, che si concluderanno, nella migliore delle ipotesi, in 4-5 mesi — dice Matteo Smolizza, responsabile della casa d’asta Bonino, che cura la vendita per conto del liquidatore giudiziale della società Acqua Marcia di Bellavista Caltagirone. «Abbiamo iniziato a contattare collezionisti e galleristi — prosegue — ma l’opera è un bene vincolato che non può essere venduto all’estero, dove avrebbe un mercato stimato tra i 4 e i 6 milioni di euro”.
Dicevamo delle proteste. “È un bene privato e il titolare può farne ciò che vuole, ma Franca Florio e la famiglia sono un pezzo importante della storia di Palermo e il Comune dovrebbe intervenire, soprattutto adesso che la città è Capitale della cultura 2018”, dice Pietro Carramusa, che ha fondato su Facebook il gruppo “Palermo di una volta” con oltre 33mila membri. “Ho scritto alla nipote, mi rendo conto che per le istituzioni sarebbe complicato partecipare all’asta, ma se perdessimo l’opera un pezzo di storia andrebbe via”, incalza Antonio Fricano, che nel 2015 ha creato su Facebook il gruppo “Salviamo il ritratto di Donna Franca Florio per farlo rimanere in Sicilia”, con oltre duecento membri. E la nipote, Costanza Afan de Rivera, si dice “meravigliata e perplessa: andrà all’asta non solo un quadro, ma una parte significativa della cultura siciliana”. Da ieri, sul web, circola una petizione cui hanno aderito centinaia di persone in poche ore”.