Robert Capa: una mostra per il grande fotografo
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Robert Capa: una mostra per il grande fotografo

Dal 15 marzo al 14 luglio a Torino. L'esposizione racconta la vita del grande fotografo, ricordato per la sua esperienza bellica. Morì a 40 anni

Robert Capa: una mostra per il grande fotografo
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redazione Modifica articolo

6 Marzo 2013 - 17.04


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Nel 1938 fu definito dalla prestigiosa rivista inglese Picture Post “Il migliore fotoreporter di guerra nel mondo”. Parliamo del grande Robert Capa. Dal 15 marzo al 14 luglio, Palazzo Reale di Torino celebra una retrospettiva uno dei maestri della fotografia del XX secolo: Robert Capa, in occasione del centenario dalla nascita. La mostra, patrocinata dal Comune di Torino, è organizzata dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos, celebre agenzia fotografica di cui Robert Capa fu uno dei soci fondatori nel 1947.

Sebbene il suo lavoro sia in molti tratti lirico e talvolta anche spiritoso tuttavia la forza visiva e l’incisività delle sue fotografie, oltre alla quantità dei reportages realizzati, giustificano ancora oggi questo lusinghiero giudizio. Senza dubbio l’esperienza bellica fu al centro della sua attività di fotografo: iniziò come fotoreporter durante la guerra civile spagnola (1936-39), proseguì attestando con i suoi scatti la resistenza cinese di fronte all’invasione del Giappone (1938), la seconda guerra mondiale (1941-45) – fra cui spicca la documentazione dello sbarco in Normandia – e ancora il primo conflitto Arabo-Israeliano (1948), e quello francese in Indocina (1954), durante il quale morì, ucciso da una mina antiuomo, a soli 40 anni.

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Per lui il mezzo fotografico era un’arma di denuncia e di testimonianza, i suoi reportages comparirono sulle più importanti riviste internazionali, fra le quali Life e Picture Post. Durante la sua breve e folgorante carriera, riuscì a documentare cinque guerre, con quel suo modo di fotografare potente e toccante allo stesso tempo, senza alcuna retorica e con un’urgenza tale da spingersi a scattare a pochi metri dai campi di battaglia, fin dentro il cuore dei conflitti. Non gli fu difficile raccontare gli esuli, i soldati feriti, la popolazione civile stremata perchè conosceva molte delle esperienze di coloro che aveva ritratto.

L’esposizione racconta il percorso umano e artistico di Capa attraverso 97 fotografie in bianco e nero, raggruppate in undici sezioni: Leon Trotsky (1932), France (1936-1939), Spain (1936-1939), China (1938), Britain & Italy (1941-1944), France (1944), Germany (1945), Eastern Europe (1947-1949), Israel (1948-1950), Indochina (1954), Friends.

In mostra sono inoltre presenti alcune fotografie di personaggi famosi – da Picasso a Hemingway, da Matisse a Ingrid Bergman – che illustrando le grandi qualità di ritrattista di Capa, dimostrando che non può essere etichettato semplicemente come fotografo di guerra: molte delle sue immagini infatti catturano, con sensibilità e arguzia, anche le gioie della pace.

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