Nessun accordo e la settimana per Trump si apre nel segno dello Shutdown
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Nessun accordo e la settimana per Trump si apre nel segno dello Shutdown

Ma il leader della rappresentanza repubblicana al Senato dice di no alla proposta di passare dalla maggioranza qualificata (60 voti su 100) a semplice (51 voti)

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22 Gennaio 2018 - 09.09


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La paralisi degli uffici e delle istituzioni federali americane, conseguenza della mancata approvazione del testo sul bilancio, sta mettendo gli Stati Uniti di fronte all’ennesima crisi di rapporti di maggioranza ed opposizione che, anche nel recente passato, ha costretto il presidente (lo stesso Trump, ma anche Obama) a trovare una soluzione, anche a costo di portare al limite lo scontro politico.
Donald Trump, per uscire dalla fase di stallo, ha chiesto ai repubblicani di cambiare le regole del Senato che prevedono, per leggi di questa importanza come quelle di bilancio, una maggioranza qualificata di 60 voti (i senatori sono 100 membri, solo 51 dei quali repubblicani) , proponendo di passare ad una semplice (50+1).
Per sbloccare la situazione, Donald Trump ha suggerito di rimuovere la regola e passare alla maggioranza semplice, un’opzione quasi immediatamente respinta dal leader repubblicano Mitch McConnell.
Il disegno di legge per garantire il funzionamento della macchina federale è crollato poco dopo le 22.00 di venerdì, quando non è riuscito a raccogliere il sostegno necessario da 60 senatori.
Da allora, centinaia di migliaia di dipendenti pubblici sono in congedo senza retribuzione, e tra essi anche un milione e 300 mila militari. Quasi 9 milioni di bambini sono anche senza assicurazione sanitaria, in quanto i loro genitori non possono permetterselo. Chiuse anche le agenzie e le istituzioni federali sono chiuse, inclusa l’iconica Statua della Libertà. Quasi 150 parchi nazionali sono aperti, ma non offrono servizi.
I democratici vogliono assolutamente includere nel testo del bilancio una misura per proteggere i “dreamers”, i circa 800 mila immigrati – giunti in modo irregolare da bambini negli Stati Uniti – che per i repubblicani sono semplicemente degli illegali e minacciati di espulsione a partire marzo. Questi migranti sono stati protetti da ogni espulsione dagli Stati Uniti dal programma DACA, istituito da Barack Obama nel 2012, ma Donald Trump, a settembre, ha annunciato la sua cancellazione .

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