Attentati di Parigi: il mondo della cultura contro l'opera-memoriale di Jeff Koons
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Attentati di Parigi: il mondo della cultura contro l'opera-memoriale di Jeff Koons

Un appello, su Liberation, contro una installazione (alta 10 metri, in bronzo, acciaio e alluminio) snaturerebbe l'armonia dei colonnati del Museo d'arte moderna e la prospettiva sulla torre Eiffel

'Bouquet of Tulips' di Jeff Koons
'Bouquet of Tulips' di Jeff Koons
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22 Gennaio 2018 - 15.11


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Personaggi della cultura, tra cui l’ex ministro Frédéric Mitterrand, Olivier Assayas e Christian Boltanski, dicono “no” all’installazione di un’opera di Jeff Koons a Parigi che dovrebbe celebrare il ricordo delle vittime del terrorismo. In un appello, pubblicato da Liberation, gli esponenti della cultura francese affermano la loro opposizione al progetto di Jeff Koons, diventato noto nel mondo dell’arte per le sue installazioni gigantesche.

“No al dono di Jeff Koons”, proclama così il mondo della cultura francese.
“Questo progetto è scioccante, per motivi di ordine e importanza diversi”, affermano i firmatari dell’appello, inserito in un forum di Liberation. Secondo loro, Jeff Koons, 63 anni, “è diventato l’emblema di un’arte industriale, spettacolare e speculativa” e “il suo atelier ed i suoi mercanti sono ora multinazionali iperluxe”. Il 21 novembre del 2016, l’artista americano aveva annunciato la sua intenzione di offrire la città di Parigi  ”Bouquet of Tulips”, un’opera originale e monumentale che dovrebbe essere un “simbolo della memoria” dopo gli attacchi che hanno colpito Parigi nel novembre del 2015.
Il lavoro, alto dieci metri di altezza, in bronzo, acciaio inossidabile e alluminio, rappresenta una mano che regge tulipani multicolori. Sarebbe in corso di realizzazione in una fabbrica tedesca”, sostengono i firmatari dell’appello. ”Bouquet of Tupils” dovrebbe essere collocata di fronte al Museo d’arte moderna ed al palazzo di Tokyo. La realizzazione dell’opera, del valore di tre milioni di euro, sarà finanziata da uno sponsor privato, ha fatto sapere il Comune di Parigi al momento dell’annuncio. ”Il fatto che questo immenso artista decida di offrire alla città di Parigi l’idea originale di un’opera monumentale, che simboleggia la generosità e la condivisione, testimonia l’attaccamento irrevocabile tra la nostra capitale e gli Stati Uniti”, aveva commentato il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo.
“La scelta dell’opera, e soprattutto la sua collocazione, senza alcuna relazione con i tragici eventi invocati e dove sono accaduti, appaiono almeno sorprendenti, se non opportunistici, persino cinici”, affermano gli oppositori del’opera. “Per il suo impatto visivo, il suo gigantismo e la sua posizione, questa scultura sconvolgerebbe l’attuale armonia tra i colonnati del Museo di Arte Moderna nella città di Parigi e il Palais de Tokyo, e la prospettiva sulla Torre Eiffel”. Il testo è firmato anche dagli artisti Christian Boltanski e Jean-Luc Moulène, dallo stilista Matali Crasset, dal produttore cinematografico e collezionista Marin Karmitz e dal deputato Émilie Cariou, vicepresidente della Commissione Finanze della camera.

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