La strage di Mosul: 10mila civili morti durante la battaglia finale
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La strage di Mosul: 10mila civili morti durante la battaglia finale

Gran parte delle vittime sono state causate dai bombardamenti indiscriminati a guida Usa. Le autorità hanno sempre negato i dati ufficiali.

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20 Dicembre 2017 - 09.08


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Il prezzo di sangue pagato dagli abitanti di Mosul per la liberazione della città dall’Isis è stato tra i 9.000 e gli 11.000 morti, un numero quasi 10 volte maggiore di quanto riferito finora. E’ quanto emerge da un’inchiesta della Associated Press, secondo cui le forze irachene o della Coalizione a guida Usa sono responsabili per la morte di 3.200 civili, causate da bombardamenti, raid aerei o colpi di mortaio in 9 mesi, tra ottobre 2016 e la caduta dell’Isis avvenuta nell’agosto scorso. 

Il bilancio degli uccisi nella battaglia di nove mesi per strappare la città irachena ai tagliagole dell’Isis non è stato ammesso dalla Coalizione a guida Usa, dal governo iracheno o dall’autoproclamato califfato.
Tuttavia, un conteggio è stato tenuto e aggiornato da becchini, addetti all’obitorio cittadino e da volontari che si sono impegnati a recuperare i cadaveri nelle strade e sotto le macerie dei bombardamenti.
La Coalizione, che ha affermato di non avere risorse per inviare degli investigatori a Mosul, ha riconosciuto la responsabilità per solo 326 morti.
Dei quasi 10.000 morti che risultano alla Ap, circa un terzo sono vittime di bombardamenti della Coalizione e un altro terzo sono vittime della violenza frenetica dell’Isis prima della sua sconfitta, mentre non è stato possibile stabilire di chi sia la responsabilità della morte delle altre circa 4.000 vittime, rinvenute in zone e quartieri martellati da bombardamenti aerei, esplosioni innescate dall’Isis e colpi di mortaio lanciati da ogni parte.    

Leggi anche:  Strage di Crocus, la Russia mette in dubbio la rivendicazione dell’Isis

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