Kimberley, in prima linea a Raqqa contro l'Isis: ma se torna a Londra l'arrestano per terrorismo
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Kimberley, in prima linea a Raqqa contro l'Isis: ma se torna a Londra l'arrestano per terrorismo

La ragazza inglese ha aderito ai battaglioni curdi. Per la legge del Regno Unito tra lei e un jihadista non c'è differenza

Kimberley Taylor, inglese aderente al Ypj
Kimberley Taylor, inglese aderente al Ypj
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16 Ottobre 2017 - 17.47


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Il Regno Unito è stato flagellato da attentati rivendicati dallo Stato Islamico e molti foreign figher venivano dalla Gran Bretagna, come il famigerato tagliatore di testa Jihadi John. Eppure chi combatte l’Isis rischia di finire in galera.
La storia di Kimberley Taylor è emblematica. Lei ha aderito alle Ypj, ossia le unità di protezione femminile dei curdo-siriani che sono alla guida dei combattenti che stanno per liberare Raqqa. Lei ha trascorso un lungo tempo in prima linea per contribuire alla cacciata dei jihadisti del Califfato eppure adesso non è sicura di voler rientrare in patria. Perché? Teme – a ragion veduta – di essere arrestata. Anche se è andata a difendere la libertà contro il terrorismo.
Del resto lo scorso mese di settembre Aiden Aslina, che aveva combattuto nelle fila dei curdo-siriani contro l’Isis è stato arrestato all’aeroporto di Manchester dopo il suo ritorno nel Regno Unito in base alla legge anti-terrorismo.
Parlando con l’Independent, Kimberley Taylor ha detto: “Ho dato tutto per questa lotta e sono disposta a morire per quello che il Rojava (la regione curda della Siria che cerca l’autonomia, ndr) sta cercando di realizzare. Continuo a cambiare unità di appartenenza perché voglio rimanere in prima linea il più a lungo possibile”.
La ragazza aveva studiato Matematica presso l’Università di Liverpool prima di abbandonare il paese e aderire all’unità di protezione femminili dichiarando il suo sogno: il socialismo e una rivoluzione femminista.

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