Dichiarazione di indipendenza: il mondo guarda con ansia Barcellona
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Dichiarazione di indipendenza: il mondo guarda con ansia Barcellona

Il parlamento catalano alle ore 18 potrebbe prendere questa decisione ma la reazione di Madrid sarebbe durissima

Catalogna e Spagna: il giorno della verità
Catalogna e Spagna: il giorno della verità
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10 Ottobre 2017 - 07.27


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Per Catalogna e Spagna è l’ora della verità. Puigdemont deve riferire sui risultati del referendum del primo ottobre. E probabilmente dichiarare l’indipendenza. Ma non è chiaro quale sarà la portata: formale, immediata o ‘differita’?

Sul ‘president’ le pressioni sono state fortissime. Puigdemont ha tenuto le carte coperte nelle ultime ore nonostante appelli e moniti di alleati e avversari. Il premier spagnolo Mariano Rajoy lo ha diffidato dal proclamare l’indipendenza, una mossa che farebbe scattare la dura reazione dello stato. Rajoy può usare l’art.155 della Costituzione per sospendere l’autonomia catalana, destituire Puigdemont, sciogliere il parlamento e convocare elezioni anticipate, dichiarare lo stato d’emergenza.

“Prenderemo le misure necessarie. La separazione della Catalogna non ci sarà”, ha avvertito il premier. Il vicesegretario del suo partito, il popolare Pablo Casado, ha avvertito Puigdemont che se dichiara l’indipendenza “rischia di finire” come il suo predecessore Lluis Companys che nel 1934 proclamò una effimera “repubblica catalana”. Durò 11 ore. Poi intervenne l’esercito spagnolo, venne arrestato, processato e condannato a 30 anni. I franchisti lo fucilarono nel 1940. P

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Parole che hanno suscitato una tempesta di polemiche. Podemos ha parlato di “guerracivilismo” e chiesto a Casado di dimettersi. L’esponente del Pp ha dovuto precisare di avere inteso l’arresto e non certo la fucilazione di Companys. Pensando probabilmente alle decine di migliaia di unionisti che ieri hanno manifestato a Barcellona gridando “Puigdemont in prigione”. 

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