Intimidazioni delle autorità de Il Cairo. Tanto denuncia il Coordinamento egiziano dei diritti e le libertà (Ecfr), che sostiene la famiglia Regeni per ottenere la verità sulla morte del figlio Giulio,. In particolare ci sarebbe stata una “visita a sorpresa nell’ufficio di Ecfr con l’obiettivo di chiuderlo”. In una nota, l’Ecfr spiega che funzionari “dell’autorita’ per le Investigazioni – accompagnati dalla sicurezza nazionale e da poliziotti – sono entrati nel loro ufficio spiegando di doverlo chiudere e tentando di mettere un sigillo alla porta”. I legali presenti hanno replicato che la chiusura dell’ufficio era “illegittima perché la loro ong opera in conformità con la legge egiziana. I funzionari sono andati via ma hanno anche detto che sarebbero tornati presto”. Nella nota si aggiunge che Paola e Claudio Regeni e il loro avvocato Alessandra Ballerini hanno commentato: “Ancora una volta, sembra che la libertà e la sicurezza di coloro che ci aiutano a fare luce sulla morte di Giulio sia a rischio”. Per l’ong “questa visita è un altro tentativo di mettere sotto silenzio la società civile in Egitto. Meno di un mese fa, ECRF ha pubblicato la sua relazione annuale sulle sparizioni forzate in Egitto. Il rapporto ha documentato 378 casi tra il mese di agosto 2016 ed il mese di agosto 2017 e ha etichettato gli apparati egiziani di sicurezza come l’attore principale di queste violazioni. Inoltre, il 5 settembre 2017, il governo egiziano ha bloccato il sito web di ECRF”
Agenti egiziani negli uffici della Onlus che difende Regeni
Una provocazione per il Coordinamento egiziano dei diritti e le libertà (Ecfr) che denuncia minacce e provocazioni. La famiglia di Giulio: sempre a rischio la libertà di chi prova ad aiutarci
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21 Settembre 2017 - 21.01
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